Il Dio dietro la finestra

La recensione del libro di Michael Krüger edito da La nave di Teseo, 240 pp., 21 euro

Solo apparentemente il discorso letterario di Michael Krüger, scrittore e storico editore di Hanser, può apparire periferico rispetto a quanto oggi la letteratura contemporanea è in grado di produrre. Lo dimostra perfettamente la raccolta di racconti Il Dio dietro la finestra (La nave di Teseo, per la traduzione di Francesca Gabelli) che pubblicata originariamente dieci anni fa presenta oggi ancor di più tutta la sua forza e qualità. Come spesso accade anche negli altri suoi altri scritti, Krüger sembra assumere volutamente su di sé il ruolo di epitomane di una certa letteratura tardo novecentesca ancora capace di raccogliere dentro al suo corpo informe e generoso quei fenomeni psicoanalitici che ne hanno contraddistinto gli albori. Al tempo stesso, l’autore tedesco agisce una sorprendente reinvenzione del reale costruendo un percorso che si sintetizza audacemente in una viaggio diretto da Italo Svevo fino a Winfried Sebald. Risulta così evidente che più che racconti, i tredici pezzi che compongono Il Dio dietro la finestra rappresentano in verità tredici possibili ipotesi di romanzo. Romanzi che appaiono plausibili sullo sfondo di una narrazione che vede protagonisti assoluti e istrionici, capaci di animare le vicende attorno anche solo ai loro malanni. Personaggi realmente generativi di possibilità letteraria in un certo qual modo infinita che Krüger offre in pasto a una contemporaneità spesso sedotta dall’uso delle forme letterarie come brand, quali: short story, fiction, autofiction fino alla tremenda faction.

Ben conscio così del limite o meglio dei nuovi limiti che oggi definiscono la forma romanzo, Krüger capovolge i termini del discorso, e del romanzo offre una struttura possibile: ovvero un oggetto che esprima un racconto – per la sua formale brevità –, ma che data l’ampiezza del piano narrativo generi un informe potenzialmente infinito. Apparentemente semplici e lineari le storie vedono al centro umorali protagonisti obbligati dall’inerzia di meccanismi celibi e irrefrenabili a vivere una lenta, quanto non di rado, comica disavventura esistenziale. L’abilità di Krüger si palesa così nel gestire lo spazio liminale e delicatissimo tra il comico e il tragico. Un’area che è sia di lotta che di permanenza in quanto unica vera possibilità di restituire di senso un’esistenza fallita e soggiogante. Il Dio dietro la finestra offre ai lettori il gusto e la sfida per una letteratura che sappia ancora, con il gioco della finzione, dire il vero.

Michael Krüger


Il Dio dietro la finestra


La nave di Teseo, 240 pp., 21 euro

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