L’efficienza di Matias Vecino

Il centrocampista della Lazio fa parte di quella categoria di calciatori che non affascinano per raffinatezza del tocco, per bellezza del dribbling, per eleganza nella corsa, ma che hanno la capacità di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto

Paulo Sousa, Luciano Spalletti, Antonio Conte, Maurizio Sarri e Igor Tudor sono persone diverse per concezione del calcio, per carattere e indole. Eppure c’è qualcosa che li unisce, che li rende, almeno in parte, simili. E quel qualcosa è Matias Vecino, o meglio la considerazione che hanno per Matias Vecino. Per tutti loro il centrocampista uruguaiano era utile, molto utile, quindi necessario.

Matias Vecino fa parte di quella categoria di calciatori che non affascinano per raffinatezza del tocco, per bellezza del dribbling, per eleganza nella corsa. Dell’estetica Matias Vecino ha totale disinteresse, è qualcosa che non considera nemmeno. Anche perché il suo posto nel mondo nel calcio, quel posto in campo che si è guadagnato per quasi trecento volte in Serie A, non ha nulla a che fare con l’estetica. Se è sceso in campo, se ha giocato ed è stato considerato necessario, è perché ha corso, ha dato e preso calcioni, ha rincorso avversari e palloni e di questi ne ha sottratti agli avversari a bizzeffe. E spesso senza nemmeno dover correre troppo. Perché se c’è qualcosa che caratterizza il gioco di Matias è la capacità di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, quasi avesse in corpo una sorta di sensore capace di captare il campo magnetico del pallone.

Ci sono calciatori più forti per capacità fisiche e tecniche di Matias Vecino. Pochi possono dirsi, o essere detti, migliori di lui nel tempismo e nell’intuire cosa accade in campo.

Di lui, l’ex commissario tecnico dell’Uruguay Óscar Washington Tabárez disse: “Senz’altro esistono calciatori di maggior classe di Matias e, forse anche in Uruguay, ma la classe è poca cosa se non si ha una testa capace di controllarla. E Matias le risorse che ha le sa indirizzare dove devono essere indirizzate”.

Non c’è spreco energetico in Matias Vecino, non c’è quasi dissipazione. È come se fosse un motore a efficienza totale, qualcosa che ingegneri e tecnici ancora sognano, consapevoli dell’impossibilità di realizzarlo.

L’efficienza assoluta di Matias Vecino ogni tanto si perde in qualche fallo e ammonizione di troppo, in qualche errore dovuto a troppa foga o a un eccesso di buona volontà. Capita, soprattutto a chi in un campo di calcio non può nemmeno concepire l’idea di non dare tutto se stesso.

Problemi di piccolo conto per tutti gli allenatori che ha avuto, qualcosa di assolutamente trascurabile. Perché ciò che importava loro davvero è che Matias Vecino fosse in campo e che il suo calcio a efficienza totale andasse su e giù nel rettangolo di gioco, unisse il recupero del pallone alla finalizzazione dell’azione, aprendo spazi o gettandosi alla conquista delle zone sguarinte, lì dove lo conduce il suo sensore di campo magnetico del pallone.


Anche quest’anno c’è Olive, la rubrica di Giovanni Battistuzzi sui (non per forza) protagonisti della Serie A. Piccoli ritratti, non denocciolati, da leggere all’aperitivo. Ecco i (non per forza) protagonisti di questa stagione: Jens Cajuste (Napoli); Luis Alberto (Lazio); Federico Chiesa (Juventus, raccontato da Ruggiero Montenegro); Andrea Colpani (Monza); Romelu Lukaku (Roma); Yacine Adli (Milan); Albert Gudmundsson (Genoa); Giacomo Bonaventura (Fiorentina); Zito Luvumbu (Cagliari); Matias Soulé (Frosinone); Riccardo Calafiori (Bologna); Etrit Berisha (Empoli); Jeremy Toljan (Sassuolo); Lorenzo Lucca (Udinese); Joshua Zirkzee (Bologna); Lautaro Martinez (Inter); Pasquale Mazzocchi (Salernitana); Matteo Ruggeri (Atalanta); Ivan Ilic (Torino); Sandi Lovric (Udinese); Mike Maignan (Milan); Tijjani Noslin (Hellas Verona); Mario Pasalic (Atalanta); Jonathan Ikoné (Fiorentina); Matteo Pessina (Monza); Hamza Rafia (Lecce); Loum Tchaouna (Salernitana); Michael Folorunsho (Hellas Verona); Matteo Darmian (Inter); Roberto Piccoli (Lecce); Caleb Ekuban (Genoa); Andrea Consigli (Sassuolo); Nadir Zortea (Frosinone); Mile Svilar (Roma). Trovate tutti gli articoli qui.

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