Il senso cristiano dell’uomo secondo Reinhold Niebuhr

La recensione del libro di Luigi Giussani edito da San Paolo Edizioni (288 pp., 20 euro)

Vittorio Mathieu nella sua introduzione a un’edizione pubblicata negli anni Settanta del secolo scorso della Critica della ragion pura di Immanuel Kant scriveva che per capire una filosofia bisogna capire il problema a cui intende rispondere. Edizioni San Paolo ha pubblicato la tesi di dottorato in teologia di Luigi Giussani del 1954: Il senso cristiano dell’uomo secondo Reinhold Niebuhr. Un ponderoso volume sul teologo protestante americano del Ventesimo secolo fautore di una teologia esistenzialista nata come esigenza di risposta alla disillusione per l’idealismo cristiano-sociale del Social Gospel, un pensiero intriso di irrealismo ottimista, acriticamente al traino del progresso economico di cui l’America era protagonista, propugnando una riforma sociale di cui Cristo avrebbe dovuto esser l’anima. “La nota fondamentale di essa – scrive Giussani – era una fede assoluta nel fatto che lo sviluppo come tale della vita sociale portava in sé il principio della soluzione di tutti i problemi. A questa fede il Social Gospel dava quasi una consacrazione teologica”. Niebuhr conobbe questo idealismo sociale “non come principio astratto, ma come un processo umano patologico, come qualcosa che rendeva gli uomini ansiosi”, nel contato diretto con gli operai della sua parrocchia.

Ebbene. Giussani lo studia, come direbbe lui lo “incontra”, con un’apertura di pensiero che fa del sacerdote ambrosiano uno dei pionieri dell’ecumenismo cattolico. Un ecumenismo – come sottolinea la curatrice Monica Scholz-Zappa – “inteso prima di tutto non come un problema interconfessionale, bensì culturale ed educativo: come dimensione dell’io”. Un ecumenismo che non è “tolleranza generica”. Infatti Giussani critica Niebuhr, ma proprio perché l’ha conosciuto senza pregiudizi, applicando alla sua teologia il concetto di critica che poi insegnerà ai suoi allievi: certo la capacità di riconoscere i limiti, ma soprattutto il valore di ogni realtà. E così, infatti e infine, scrive: “Il pregio dell’opera di Niebuhr sta nel fatto che la sua impostazione e la sua risposta sono di estrema attualità per il tipo di pensiero oggi dominante tutto quanto il mondo occidentale. Al Termine della sua Storia della filosofia l’Abbagnano conclude: ‘La possibilità è veramente la categoria fondamentale della filosofia contemporanea… E’ possibile l’elaborazione di questa categoria fondamentale in modo da renderla a una comprensione positiva e fondatrice dell’uomo e del suo mondo?’. L’opera di Niebuhr è una risposta a questa domanda”.

Quante volte chi l’ha conosciuto ha sentito Giussani dire questa frase di Niebuhr: “Niente è tanto incredibile come la risposta a una domanda che non si pone”. Lo ripeté sino alla fine, anche nell’intervento scritto per la XXI Assemblea plenaria del Pontificio consiglio per i laici del novembre 2004, tre mesi prima della morte.

Luigi Giussani


Il senso cristiano dell’uomo secondo Reinhold Niebuhr


San Paolo Edizioni, 288 pp., 20 euro

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