Europee, addio Mr Papeete: la Lega non ricandida a sud Massimo Casanova

Il Carroccio schiera capolista il generale Vannacci e in Puglia punta sul senatore Roberto Marti, segretario regionale e presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama. In campo anche due donne e il consigliere regionale Joseph Splendido

Addio Papeete. Nella Lega ora si vive la stagione del basco amaranto del generale Roberto Vannacci, che archivia (forse per sempre) i dj-set con mojito e note del divertentismo. Il segnale arriva dalla lista meridionale del Carroccio per le Europee: salta la candidatura dell’imprenditore Massimo Casanova, amico personale del vicepremier Matteo Salvini, e proprietario del locale di Milano Marittima che segnò la fine del governo Conte uno con la maggioranza giallo-verde.

Il manager, che nelle precedenti elezioni continentali era arrivato secondo dopo il “Capitano” raccogliendo ben 65.262, questa volta ha passato la mano, nonostante poche settimane fa – dopo un attentato subito nella sua azienda agricola a Lesina – avesse confermato e rilanciato la sua partecipazione alla competizione elettorale.

I motivi del passo indietro? Più di uno. La lista del partito di Alberto da Giussano vedrà gareggiare il recordman delle preferenze meridionale, l’imprenditore Aldo Patriciello (uscente eletto in Fi e passato dal Ppe a Identità e democrazia), che avrà – oltre al suo oliato meccanismo di raccolta delle preferenze – anche una sponda nel mondo Udc. I leghisti pugliesi poi puntano tutto su Roberto Marti, segretario regionale e presidente della Commissione cultura a Palazzo Madama, promotore della modifica delle regole di accesso alle facoltà di medicina, nonchè animatore di un civismo salentino extra-large (ha dato una sponda anche al movimento Andare Oltre del sindaco di Nardò Pippi Mellone).

Casanova ha spiegato sui social la sua uscita di scena con una nota malinconica: “La scelta di non ricandidarmi è stata mia, maturata all’esito di una lunga riflessione. Chi mi conosce sa quanto il ruolo di europarlamentare sia stato per me totalizzante e, pertanto, sacrificante a livello di affetti familiari e professionali”.

Emerge un po’ di amarezza: “Ci ho rimesso in prima persona, a vari livelli, ma l’ho fatto con immenso piacere e spirito di servizio nei confronti dei miei elettori, di questo Sud che amo profondamente, del mio partito e del mio leader e amico fraterno, Matteo Salvini”. Nel congedo anche un pizzico di velata polemica: “Pur ringraziando il partito e Matteo per la fiducia riposta, ancora una volta, nella mia persona, ho deciso per il momento di fermarmi. Non soffro di manie di protagonismo né ritengo che essere “onorevole” sia tutto. Al contrario, credo che un profilo come il mio, che conosce bene il mondo reale fatto di imprese, di partite iva, di famiglie in difficoltà, possa essere più utile e spendibile nel ruolo di collante tra queste realtà e il mondo politico-istituzionale, che troppo spesso non parlano la stessa lingua, lavorando per e accanto a Matteo Salvini più di prima”.

La Lega Puglia, oltre al leader territoriale Marti, candida anche due donne: l’ex parlamentare di Forza Italia Carmela Minuto, vicina al deputato barese Davide Bellomo, e Francesca Magliano, ex assessore di Andria, avvocato e attivista contro la violenza di genere, promotrice di un network rosa nonchè vicina al movimento IoSud di Adriana Poli Bortone. Completa il quartetto del tacco d’Italia Joseph Splendido, consigliere regionale foggiano.

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