Sánchez non si dimette: una lezione spagnola di libertà politica

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Lezione spagnola di libertà politica. Il premier Pedro Sanchez resiste alle pressioni giudiziarie e sfida le manovre con cui si puntava a portarlo alle dimissioni attraverso le indagini su alcune attività della moglie. Dopo un tentennamento iniziale, cui sembrava potesse seguire un suo passo indietro, Sanchez ha deciso di restare al suo posto e di affrontare il prossimo voto europeo e quello nazionale dalla sua posizione politicamente forte.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

In Italia le cose sono un po’ più complicate. Un ex magistrato, già inquisitore di politici, poi politico eletto ritiene inopportuna la sua convocazione davanti alla commissione antimafia.

Fatto #2

L’Ucraina avviata in modo irreversibile verso l’adesione alla Nato. Sarebbe comunque un soddisfacente esito finale della guerra per gli ucraini e rappresenterebbe una forte affermazione di indipendenza politica insieme a una garanzia di tenuta territoriale. Il riequilibrio dei rapporti con la Russia sarebbe stabile. E poi le provocazioni russe contro la libertà dei voli civili nei paesi baltici.

Fatto #3

Dopo la buffa astensione della maggioranza di governo e del Pd al parlamento europeo arriva il sì italiano al patto di stabilità nel consiglio europeo. Era l’ultimo passaggio, le nuove regole ora sono in vigore.

Oggi in pillole

 

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