Attacchi cyber russi nella Pubblica amministrazione, vertice con Mantovano. “Subito un vademecum per i dipendenti”

Vertice a Palazzo Chigi con il sottosegretario, il direttore dell’agenzia Frattasi, gli 007 e il ministro Zangrillo. Il governo teme una nuova ondata di attacchi da Mosca: “Attenzione con le password”

Un vademecum per tutti i dipendenti pubblici, soprattutto dirigenti e capi di dipartimento, per fronteggiare la minaccia di imminenti attacchi cyber ai portali di ministeri ed enti locali. Un manuale di piccole e grandi accortezze per evitare che la Pubblica amministrazione sia assalita, come accaduto in passato, dagli attacchi ibridi russi. Di questo si è parlato ieri nel primo pomeriggio a Palazzo Chigi nel corso della riunione convocata dal sottosegretario con delega ai servizi Alfredo Mantovano. Intorno al tavolo, oltre al padrone di casa, anche il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza Bruno Frattasi, i vertici dell’Aisi e il ministro della Pa Paolo Zangrillo. Certo, non basterà cambiare le password nei pc degli uffici per diminuire il livello di rischio delle incursioni degli hacker, ma la minaccia è reale ed evidentemente imminente. Soprattutto in questi giorni, alla vigilia della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina: evento che porterà a Roma capi di stato e di governo non proprio entusiasti delle mire espansionistiche di Putin. La faccenda è seria. E lo scenario è stato tratteggiato alla perfezione dal direttore del Dis Vittorio Rizzi proprio ieri durante un convegno a Napoli: “In questa nuova dimensione, anzi multi-dimensione, gli attori ostili utilizzano tutte le armi a disposizione. E lo fanno sfruttando due meccanismi fondamentali: la non riconducibilità e la possibilità di negare l’azione ostile che hanno posto in essere”. Nei mesi scorsi, dopo le dichiarazioni del capo dello stato Sergio Mattarella contro la Russia di Putin, svariati siti della Pa ma anche di istituzioni bancarie vennero bersagliati per dieci giorni da attacchi di hacker filorussi di presunti attivisti del gruppo “NoName057(016)”. Fu un attacco senza precedenti nei confronti delle infrastrutture digitali italiane che mise anche in discussione l’operato del prefetto Frattasi, aprendo il valzer delle possibili sostituzioni. Che al momento non sono ancora avvenute, anche se nel governo se ne parla da tempo. Tuttavia la cronaca – e l’allarme – incombe.

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d’autore.

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