Il Parlamento europeo approva il ReArm Europe. Pd diviso, la Lega spacca la maggioranza

Il Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione sul Libro bianco della difesa tra cui il ReArm Europe, il piano di riarmo dell’Unione europea proposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen che ieri ha citato Alcide De Gasperi nel suo discorso: “Dobbiamo costruire una difesa comune. Non per minacciare o conquistare, ma per scoraggiare ogni attacco dall’esterno, mosso dall’odio contro un’Europa unita”. La risoluzione ha ottenuto 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti.

Il paragrafo che riguarda specificatamente il piano di riarmo ha ricevuto invece 480 voti a favore, 130 contrari e 67 astenuti.

In parallelo al voto sul Libro bianco della difesa, è stata adottata ad ampia maggioranza anche una risoluzione a sostegno dell’Ucraina con 442 voti favorevoli, 98 voti contrari e 126 astensioni. È fallito il tentativo dei Conservatori, guidati dalla delegazione di Fratelli d’Italia, che chiedevano di rinviare il voto su Kyiv alla luce dell’intesa raggiunta ieri a Gedda con gli Stati Uniti.

Tra gli eurodeputati italiani, quelli del Pd si sono divisi tra astensioni (11) e voti a favore (10). Hanno votato a favore, secondo il roll call, Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli, Raffaele Topo. Si sono astenuti Lucia Annunziata (inizialmente data tra i favorevoli, ma l’errore è stato poi corretto), Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan e il capodelegazione Nicola Zingaretti.



Mentre la Lega ha spaccato la maggioranza: se FdI e FI hanno votato a favore del provvedimento sul Libro bianco della difesa, gli eurodeputati del Carroccio si sono schierati contro, insieme a M5s, Sinistra e Verdi. I meloniani però si sono astenuti sulla risoluzione riguardante l’Ucraina, perché, secondo loro, il testo non tiene conto del riavvicinamento fra Washington e Kyiv e dei passi avanti verso una tregua.

La risoluzione è comunque un messaggio politico, che condividiamo nella misura in cui investire sulla difesa e la sicurezza dei popoli europei è un investimento necessario. Perché purtroppo la pace che noi diamo per scontata è preziosa, e va difesa”, ha detto Nicola Procaccini, co-presidente dei Conservatori al Parlamento europeo e responsabile energia e ambiente di Fratelli d’Italia. Bocciato invece l’emendamento presentato da tre deputati di Fratelli d’Italia, che chiedeva il cambio del nome del piano in Defend Europe.

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