Tre anni di tempo per centrare gli obiettivi sulle emissioni, 1,8 miliardi di euro per sostenere la produzione di batterie nell’Ue e misure anti-sovvenzioni per la concorrenza. Tutti i punti principali presentati dalla Commissione per il settore automobilistico europeo
La Commissione europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha presentato il suo nuovo piano d’azione a sostegno del settore automobilistico europeo, con varie proposte finalizzate a mantenere una solida base di produzione ed evitare dipendenze strategiche. Prima fra tutti, viene confermata la proposta di un emendamento mirato al regolamento sulle norme sulle emissioni di Co2 per autovetture e furgoni. La quale, se adottata, consentirà ai costruttori di automobili di conseguire i loro obiettivi di conformità calcolando la media delle loro prestazioni su un periodo di tre anni (2025-2027), evitando quindi di pagare quest’anno le sanzioni in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi fissati. Multe che complessivamente, secondo i calcoli dell’’European automobile manufacturers’ association, supererebbero addirittura i 15 miliardi di euro. Tuttavia, ha specificato la Commissione, gli obiettivi emissioni zero per le nuove auto e furgoni nel 2035 restano invariati in tutta l’Ue. La novità è che la revisione sulla messa al bando dei motori a combustione interna verrà anticipata dal 2026 alla seconda metà del 2025, come chiesto dall’Italia. Ma per il momento non sembra esserci spazio per una riabilitazione dei motori diesel e benzina dopo il 2035. “Andremo verso l’obiettivo del 2035 con un approccio tecnologicamente neutro. I carburanti sintetici (efuels) avranno un ruolo e saranno inseriti nella revisione della normativa che abbiamo anticipato e come parte di questa revisione valuteremo altre tecnologie”, ha dichiarato il commissario europeo ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas.
Celle e batterie
Passando alle cifre, è previsto lo stanziamento di 1,8 miliardi di euro per la creazione di una catena di fornitura sicura e competitiva per le materie prime delle batterie, mobilitando risorse dal Fondo europeo per l’innovazione. Da Bruxelles, infatti appare fondamentale che l’Europa realizzi “una produzione di celle competitiva in termini di costi che copra gran parte della fornitura di batterie e generi valore aggiunto europeo lungo la catena di approvvigionamento”. A tale proposito, il piano include un pacchetto di misure “Battery Booster”, che mira a supportare la produzione di celle e componenti per batterie tramite finanziamenti diretti e criteri non basati sul prezzo per i componenti. Inoltre, il piano propone l’istituzione di un “Ente per l’accesso alle materie prime per le batterie” che aiuti i produttori di automobili a ottenere le materie prime di cui hanno bisogno, mettendo in comune i loro impegni e investimenti.
Veicoli autonomi e intelligenza artificiale
Si aggiunge poi un altro miliardo di euro di investimenti congiunti pubblico-privati sostenuti dal programma Horizon Europe nel periodo 2025–27, a supporto della creazione di un’alleanza europea che riunirà gli stakeholder automobilistici europei per dare forma allo sviluppo di veicoli di prossima generazione e aiutare a sviluppare il software condiviso e l’hardware digitale necessari a guidare la transizione verso veicoli autonomi e connessi con l’intelligenza artificiale. Tecnologia chiave “su cui le aziende automobilistiche dell’Ue sono in ritardo” si legge in una nota.
Per accelerare lo sviluppo di tecnologie di guida autonoma, la Commissione europea inoltre stabilirà delle regole per i test pre-implementazione di sistemi di guida automatizzata (Ads) e sistemi avanzati di assistenza alla guida (Adas) su strade pubbliche.
Incentivi per i consumatori e leasing sociale
Il piano d’azione include poi misure che forniranno incentivi per passare a veicoli a zero emissioni e “rafforzeranno la fiducia dei consumatori attraverso misure concrete, come il miglioramento della salute e della riparabilità delle batterie”. Sempre a sostegno della domanda di tali vetture, la Commissione intende promuovere l’adozione di programmi di leasing sociale per veicoli a zero emissioni, nuovi e usati, attraverso la sua prossima “Raccomandazione sulla povertà di trasporti”, la cui adozione è prevista per il primo trimestre del 2025.
Il documento “incoraggerà gli stati membri a integrare tali programmi nei loro piani nazionali nell’ambito del Fondo sociale per il clima”, che tra 2026 e 2032 mobiliterà 86,7 miliardi per sostenere la transizione. Entro l’anno arriverà una proposta a sostegno dell’adozione di veicoli a zero emissioni nelle flotte aziendali, che oggi rappresentano il 60 per cento del parco auto dell’Ue.
Condizioni di parità sul mercato
Con l’obiettivo di rafforzare la resilienza del settore di fronte alla concorrenza estera e proteggere le aziende europee dalla concorrenza sleale la Commissione promette l’uso di “strumenti di difesa commerciale, come misure anti-sovvenzioni”, pur mantenendo attivi allo stesso tempo i negoziati con i paesi partner, specialmente sul tema dell’accesso al mercato e dell’approvvigionamento. Inoltre, la Commissione proporrà misure per “garantire che gli investimenti esteri nel settore automobilistico dell’Ue contribuiscano alla competitività a lungo termine dell’industria”, lavorando nel contempo per la semplificazione normativa.