“Lo stretto rapporto che unisce Unione europea e Giappone è frutto di un comune sentire: la consapevolezza che solo un rapporto tra eguali nella vita internazionale porta a vantaggi diffusi e che questo si basa sul diritto e sulle istituzioni disposte a questo scopo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – nel suo terzo giorno della missione in Giappone – in un incontro con esponenti del mondo economico e imprenditoriale italiano e giapponese, organizzato a Tokyo dalla Keidanren, la Confindustria nipponica. “Oggi l’integrazione tra i due mercati è sempre più stretta, grazie all’accordo di partenariato economico (Epa), siglato nel 2019 tra Tokyo e Bruxelles, che ha eliminato i dazi delle esportazioni europee verso il Giappone e viceversa, lontano da protezionismi di ritorno” ha sottolineato il presidente. L’economia giapponese, si colloca tra le prime al mondo, e “si conferma così sempre più per il nostro continente interlocutore strategico, impegnata com’è anche nella costruzione di rapporti intercontinentali che sostengono la pace, la stabilità, la prosperità“.
Da Brunello Cucinelli a Bulgari, passando per Ferrari, Gucci, Intesa Sanpaolo e Ita Airways: “La presenza di aziende italiane con interessi in Giappone e giapponesi con interessi in Italia è imponente”, ha evidenziato Mattarella, ricordando le numerose collaborazioni industriali e investimenti da parte dei due paesi. “Le opportunità da cogliere insieme sono numerosissime, e positiva in questa direzione è l’attività dell’Italy-Japan Business Group”, che il prossimo 13 maggio ospiterà a Roma una sessione dedicata al rafforzamento dei partenariati nel settore economico e commerciale.
Per Mattarella, Italia e Giappone devono mantenere un approccio alle sfide globali incentrato sulla persona. I due paesi, “come gli altri membri della comunità internazionale, si trovano oggi a dover fronteggiare nuove questioni globali che interpellano il nostro tempo. Il settore delle telecomunicazioni e l’ambiente digitale, il calcolo informatico, sono stati al centro della poderosa trasformazione di questi ultimi decenni”, ha aggiunto il capo dello stato. Dall’ampia diffusione dei telefoni cellulari all’accesso immediato al web, all’intelligenza artificiale, “siamo di fronte a un cambiamento paragonabile a quello delle rivoluzioni indotte a metà del XV secolo con l’invenzione dei caratteri mobili a stampa di Gutenberg”. Ma ogni mutamento, ha detto il presidente, “va governato e orientato a fini di crescita della collettività, affinché sia ‘per’ la persona e non ‘sulla’ persona”.
Dopo la visita, il presidente ha avuto un colloquio con il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba presso la sua residenza ufficiale a palazzo Kantei, dove è stato accolto da una cerimonia con onori militari. “La speranza di pace è una speranza che Giappone e Italia condividono, dando un contributo importante a questo riguardo, con la concezione di società aperte, con mercati aperti alla collaborazione, con disponibilità a collaborare su ogni campo, con qualunque altro paese, con rispetto reciproco e nella fiducia reciproca” ha affermato i presidente a margine dell’incontro, “auspichiamo che questo venga adottato in ogni parte del mondo come criterio per garantire l’approccio e la stabilità della pace”. Per l’Ucraina, Tokyo e Roma auspicano ad “una pace giusta, in linea con i principi della Carta dell’Onu, adeguatamente garantita a livello internazionale” in modo da “porre fine a questa tragedia che l’aggressione russa tre anni fa ha provocato”.
Il partenariato strategico tra Italia e Giappone entrato in vigore nel 2023 “ha impresso nuovo slancio alla collaborazione tra Tokyo e Roma e ci ha consentito di raggiungere, in poco più di due anni, risultati davvero importanti”. Dal disarmo alle coproduzioni cinematografiche, passando per le nuove tecnologie per lo spazio alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione: “Il novero delle iniziative bilaterali è stato ampliato” ha ricordato Mattarella, “credo che si possa dire certamente che lo scambio di idee, di punti di vista, di iniziative tra i nostri due paesi sia oggi aperto a ogni ambito”.
Il nostro paese sa di poter costruire con il Giappone “un partenariato sempre più solido, a tutto vantaggio non soltanto dei nostri popoli ma di un ordine internazionale basato sulle regole, libero, aperto, inclusivo, pacifico, con norme certe, applicabili a tutti i paesi, a prescindere da ogni considerazione di potenza economica o militare”. Norme chiare che valgano per tutti, che costituiscono l’unico possibile presidio per la stabilità internazionale. “Questo vale per l’Europa come per l’immenso spazio dell’Indo-pacifico” ha concluso il capo dello stato, “difendere principi come la libera navigazione serve a garantire un orizzonte di sviluppo e di crescita che altrimenti verrebbe precluso”.