“Gaza sostituirà Auschwitz in quella che è considerata una metafora della crudeltà assoluta”: la partigianeria antisraeliana da parte delle organizzazioni non governative trova amplificatori entusiasti nei campus universitari, nei circoli degli attivisti e sui social media. L’uso dell’antisemitismo per rendere colpevoli gli ebrei di quanto sta accadendo loro
L’analogia diventa prima ideologia e poi lo striscione che proclama “Palestina: vittoria sul sionismo nazista”, messo da Hamas dietro l’ostaggio israeliano Naama Levy. L’obiettivo è chiaro: “nazificare” Israele, insabbiare i crimini del 7 ottobre e invertire i ruoli di vittime e oppressori. E a dirlo non è solo Hamas. Ci sono blasonati intellettuali multiculturali come Pankaj Mishra, editorialista della New York Review of Books e del Times Literary Supplement, che in “The world after Gaza” (Penguin) accosta Gaza e Shoah.
E ci sono i guru dell’umanitarismo, cosiddetto. Medico, ex boss di Medici senza frontiere dal 1982 al 1994, premio Nonino 2024, autore Feltrinelli: Rony Brauman è un’autorità mondiale nel campo umanitario. “Riflettendo sul genocidio: storia, memoria, attualità”. Questo è il titolo di un convegno a Parigi organizzato nell’ambito dell’ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz Birkenau, a cui hanno partecipato numerose personalità culturali, come gli storici Enzo Traverso e Johann Chapoutot (che pubblica per Einaudi).
“Gaza sostituirà Auschwitz in quella che è considerata una metafora della crudeltà assoluta”, ha affermato Brauman in dichiarazioni riportate dal Journal du dimanche e dal settimanale Marianne. “Il ricordo di Auschwitz appare come una specie di sputo in faccia ai palestinesi”. E poi uno si domanda dove nasca tanta partigianeria antisraeliana da parte delle organizzazioni non governative, anche le più illustri e stimate.
II collettivo “Nous Vivrons”, creato dopo il 7 ottobre 2023 per lottare contro l’antisemitismo, ha manifestato davanti alla sede della conferenza di Brauman nel decimo arrondissement della capitale. “Non toccare la memoria”, gridavano fuori dalla sede del convegno, accusato di essere “un utile idiota per antisemiti come i rappresentanti eletti della France Insoumise. Stanno usando l’antisemitismo per rendere gli ebrei colpevoli di ciò che sta accadendo loro”.
Nei campus universitari, nei circoli degli attivisti e sui social media, questa retorica trova amplificatori entusiasti: “Gli israeliani sono nazisti”, “Israele è genocida”, “Hamas è resistenza”. Le pseudo-organizzazioni per i diritti umani, gli pseudo-antirazzisti e le pseudo-femministe riecheggiano questi slogan. Israele popolo genocida, evoluzione dell’antico popolo deicida.
“Durante l’assalto di Israele a Gaza, Netanyahu ha annunciato che sta combattendo i ‘nuovi nazisti’ a Gaza per salvare la ‘civiltà occidentale’” scrive Pankaj Mishra. “Lo stesso Hitler era convinto, quando gli ebrei venivano concepiti come subumani e animali, che il destino della civiltà occidentale ricadesse sulle sue spalle”. Questa settimana l’ambasciatore israeliano in Germania, Ron Prosor, ha accusato il settimanale tedesco Der Spiegel di abusare della memoria dell’Olocausto per la pubblicazione di un articolo dal titolo “L’Olocausto è la guida di Israele all’inumanità”. Due scuole di Bruxelles hanno rifiutato di prendere parte alla cerimonia di posa delle “stolpersteine” (le pietre della memoria) per gli ebrei belgi assassinati durante l’Olocausto, affermando che “le scuole non desiderano imporre ai bambini alcuna discussione sull’Olocausto, date le attuali condizioni in medio oriente”.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogğan, ha accusato Israele di “aver superato i nazisti nella sua barbarie”. Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità nazionale palestinese, ha affermato che Israele ha commesso “cinquanta olocausti” e ha fatto queste osservazioni a Berlino, la città in cui l’Olocausto è stato meticolosamente pianificato.
Menzogne sistemate a dovere da Jean Quatremer, corrispondente di Libération da Bruxelles e giornalista di sinistra, che di fronte agli scambi a Gaza fra terroristi e ostaggi e le folle in festa questa settimana ha scritto: “Mai visto dei genocidiati così alla liberazione di Auschwitz”. Mai visto dei medici genocidiati che ai propri ostaggi feriti e in gabbia dicono: “L’ebrea non la curo”.