Le migliori serie tv da vedere a febbraio, in pillole

Apple, cider, vinegar (Netflix, 6 febbraio)

Miniserie ispirata ad una storia vera che mette al centro il mondo degli influencer. Belle Gipson- insieme all’amica Milla – costruisce un vero e proprio impero del benessere basato su un percorso che suggerisce ai suoi followers la via per una vita sana e salubre. Belle e Milla seguono questo percorso – da loro inventato – poiché malate di cancro e fiduciose che questo stile di vita possa “guarirle”. Peccato che non siano davvero malate e che si siano inventate tutto.

The White Lotus (Sky e Now, 17 febbraio)

Ritorna l’attesa e pluripremiata serie Hbo con un terzo capitolo, questa volta ambientato in Thailandia. Un nuovo gruppo di turisti occidentali sono protagonisti di un viaggio che si divide tra spiritualità, natura incontaminata, feste sulla spiaggia e traffici illegali. Anche in questa nuova stagione (seppur antologica, sempre di stagione parliamo) un morto apre le danze. Nel cast, Natasha Rothwell (già presente nel primo capitolo di The White Lotus) in viaggio con due amiche, un ricco uomo d’affari, un uomo con un chip sulla spalla e uno spirito libero perennemente in viaggio.

Storia della mia famiglia (Netflix, 19 febbraio)

Serie dramedy prodotta da Palomar, diretta da Claudio Cupellini e ideata da Filippo Gravino. Al centro della storia c’è Fausto (Eduardo Scarpetta) che, nel suo ultimo giorno di vita, chiede alla sua famiglia di prendersi cura dei suoi figli. Non volendo che i bambini vengano affidati alla madre – poiché soffre di gravi problemi di salute mentale – Fausto riunisce attorno ai figli un gruppo di famigliari ed amici che avranno il compito di accudirli e diventare la loro nuova famiglia.

Zero day (Netflix, 20 febbraio)

Robert De Niro alla sua prima prova seriale. Siamo negli Stati Uniti in un presente/futuro prossimo; un attacco hacker ha messo in ginocchio la Nazione, facendo precipitare aerei, deragliare treni e provocando migliaia di vittime. L’ex Presidente George Mullen (De Niro) viene richiamato dall’attuale Presidente Mitchell (Angela Bassett) a dirigere una commissione speciale d’indagine – chiamata Zero Day – per far luce sui colpevoli dell’accaduto. Un conspiracy thriller solido e ben strutturato, per chi ama il genere e vuole evadere con qualità.

Running point (Netflix, 27 febbraio)

Kate Hudson è la protagonista di questa comedy ambientata nel mondo del basket professionistico. Isla Gordon diventa la presidentessa della squadra dei Los Angeles Waves dopo che il fratello si è dovuto dimettere a causa di uno scandalo. Dovrà dimostrare – alla sua famiglia in primis e poi a un mondo professionale quasi esclusivamente maschile – di essere all’altezza del compito che le è stato affidato.

House of David (Amazon Prime, 27 febbraio)

Sparigliante quota biblica per una serie che ha come perno la figura di Davide, il più celebrato re di Israele. Il declino del re Saul porta all’ascesa di Davide, ancora adolescente e defilato dal potere. Davide sarà protagonista di amori, lotte per il potere, vendette e perdite; attraverso tutte queste esperienze di vita diventerà un re saggio e amato dal suo popolo.

L’arte della gioia (Sky e Now, 28 febbraio)

Dopo il passaggio festivaliero, arriva su Sky il libero adattamento del romanzo di Goliarda Sapienza. Valeria Golino dirige Tecla Insolia che interpreta Modesta, ragazza ribelle nella Sicilia di inizio Novecento che, dopo essere stata abusata dal padre (ed essersi vendicata), viene messa in convento. Diventerà la novizia preferita della madre superiora (Jasmine Trinca), di cui si innamorerà. Vivrà poi una vita libera e anticonformista, tra amori e affermazione di sé.

Vietnam – la guerra che ha cambiato gli Stati Uniti (Apple tv+, 31 gennaio)

Docuserie in sei episodi narrata da Ethan Hawke che ripercorre, attraverso filmati d’archivio, interviste e incontri uno dei più rilevanti conflitti della storia recente. Per approfondire, grazie a testimonianze inedite e un filo narrativo chiaro, una pagina di storia importante per capire anche il nostro presente.

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