Dalle televisioni ai politici, gli ebrei sono scomparsi nel “buco della memoria”

L’Università di Ultrecht ha cancellato il ciclo di conferenze sull’Olocausto, il popolare programma tv “Good morning Britain” nel giorno della Memoria non ha nominato gli ebrei e così anche la vicepremier Rayner. Gaza come la Shoah e il rischio che “Israele diventi di nuovo il colpevole eterno”

Liliana Segre è pessimista sulla memoria della Shoah: “Sarà ridotta a una frase nei libri di scuola. Accadrà come in ‘1984’ di Orwell”. Dove c’è proprio un “buco della memoria” in cui far sparire foto e parole scomode con l’intento di cancellarne la memoria. L’Università di Utrecht, in Olanda, ha cancellato un ciclo di conferenze sull’Olocausto. “Abbiamo bisogno di tempo per collocare il 7 ottobre in una prospettiva più ampia”. E così si è finiti per cancellare gli ebrei dalla memoria.



La copertura del giorno della memoria di “Good morning Britain”, il popolare programma televisivo inglese, non è riuscita a nominare gli ebrei. La giornalista Ranvir Singh ha parlato di “sei milioni di persone uccise nei campi di concentramento, così come milioni di altre perché polacche, disabili, gay o di un altro gruppo etnico”. Poi sono arrivati i cinque post su X di António Guterres, segretario dell’Onu. Tutti dello stesso tenore: “L’Olocausto ci mostra cosa può accadere quando le persone scelgono di non vedere”. Poteva andare peggio: la Shoah avvenuta in un certo “contesto”. Anche la vicepremier inglese Angela Rayner è colta in fallo: “Accendo una candela per ricordare coloro che sono stati assassinati. Mai più”. Niente ebrei. Il messaggio del Newham Council di Londra ha dato la linea ai consigli nel Regno Unito. “In memoria delle milioni di persone perdute, uniti contro l’odio e per un futuro di pace”. Chi potrebbe essere contro la pace? L’Unesco: “1,5 milioni di persone, tra cui un gran numero di ebrei, furono assassinate ad Auschwitz”. Di 1,1 milioni di vittime ad Auschwitz, un milione erano ebree. Effettivamente “un gran numero”. Il presidente irlandese Michael Higgins, che non disdegna lettere ai Castro e agli ayatollah, ha accostato Shoah e Gaza, dicendo che oggi, in ogni caso, c’è tanta “islamofobia”.


“Israele diventa di nuovo il colpevole eterno” scrive sul Figaro Dan Arbib, docente di Filosofia alla Sorbona. “Il cerchio si chiude e l’occidente, dopo decenni di penitenza superficiale, è tornato ai suoi demoni. Un ballo di ipocriti”. Jeremy Corbyn, che chiama Hamas e Hezbollah “amici”, ha introdotto una mozione a Westminster per rinominare il Giorno della memoria dell’Olocausto nel “Giorno della memoria del Genocidio – Mai più per nessuno”. Attivisti con le bandiere palestinesi si sono dati appuntamento davanti ad Auschwitz con uno striscione: “Stop al genocidio a Gaza”.


Ieri in Australia, dove da un anno bruciano le sinagoghe, la polizia ha fermato in tempo un attentato ai siti ebraici: a Sydney hanno trovato un furgoncino pieno di esplosivi. Questo famoso “mai più” sta diventando “di nuovo”.

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