Dai successi ottenuti durante la sua amministrazione ai pericoli legati all’eccessiva concentrazione di potere in poche mani, così come della disinformazione, a danno dell’intera democrazia. Le parole del presidente uscente
“Oggi negli Stati Uniti sta prendendo forma un’oligarchia caratterizzata da estrema ricchezza, potere e influenza che minaccia letteralmente l’intera democrazia, i nostri diritti e le nostre libertà fondamentali e la possibilità per tutti di andare avanti”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel discorso di addio alla nazione, trasmesso in diretta televisiva nella sera di mercoledì e lungo 17 minuti.
Biden ha espresso la sua soddisfazione per l’accordo appena raggiunto tra Hamas e Israele: un piano “sviluppato e negoziato dal mio team”, e che “sarà ampiamente implementato dalla nuova amministrazione” guidata da Donald Trump, che lunedì 20 gennaio si insedierà alla Casa Bianca in qualità di nuovo presidente.
Lungo gli ultimi 4 anni, ha osservato il presidente uscente, “ho avuto una grande partner nella vicepresidente Kamala Harris. È stato l’onore della mia vita vedere la resilienza dei lavoratori essenziali che ci hanno aiutato a superare una pandemia che capita una volta ogni secolo”. Per poi passare in rassegna i vari successi ottenuti, nonostante la crisi economica: “Abbiamo lanciato una nuova èra di possibilità americane”. Dalle modernizzazioni delle infrastrutture alle fabbriche di chip, fino a creare “quasi 17 milioni di nuovi posti di lavoro, più di qualsiasi altra singola amministrazione in un singolo mandato”. Inoltre, “finalmente stiamo facendo qualcosa per proteggere i nostri bambini e le nostre famiglie, approvando la legge sulla sicurezza delle armi più importante degli ultimi 30 anni. E riportando i crimini violenti al minimo degli ultimi 50 anni”.
Biden si è soffermato poi sui rischi legati all’attualità, mettendo in guardia il paese da una “pericolosa concentrazione del potere nelle mani di poche persone ultra-ricche, e le pericolose conseguenze se il loro abuso di potere non viene controllato”. Un vero e proprio regime oligarchico, composto da “forze potenti” che “vogliono esercitare la loro influenza incontrollata per eliminare i passi che abbiamo intrapreso per affrontare la crisi climatica, per servire i propri interessi per potere e profitto”. Il riferimento è alla Inflation reduction act: un pacchetto da 740 miliardi di dollari approvato nel 2022, qualificato il più grande investimento della storia statunitense in iniziative per combattere il riscaldamento globale. Definita da Biden, durante il suo discorso, “la legge più significativa sul clima e l’energia pulita di sempre, nella storia del mondo”.
Non mancano i riferimenti ai (mai espressamente nominati) miliardari del settore tecnologico come Elon Musk, al fianco del presidente eletto Donald Trump sin dalla sua vittoria, e al Ceo di Meta Mark Zuckerberg: “Gli americani vengono sepolti da una valanga di disinformazione che consente l’abuso di potere. La stampa libera sta crollando. I redattori stanno scomparendo. I social media stanno rinunciando al fact-checking”. Mentre, nel frattempo, “l’intelligenza artificiale è la tecnologia più importante del nostro tempo, forse di tutti i tempi”.
Si prosegue poi con un breve accenno alla sua vita personale, intimamente legata, secondo Biden, alla storia e allo spirito americano: “Solo in America crediamo che tutto sia possibile. Come un bambino con la balbuzie da modeste origini a Scranton, Pennsylvania, e Claymont, Delaware, seduto dietro questa scrivania nello Studio Ovale come presidente degli Stati Uniti”. Per poi concludere ringraziando i membri della sua amministrazione, i servizi pubblici e i soccorritori in tutto il paese e i militari, la sua famiglia “e naturalmente, Kamala e il suo incredibile compagno. Uno storico vicepresidente. Lei e Doug sono diventati come una famiglia. E per me, la famiglia è tutto”.