Oceano rosso. Il passato del nostro passato/Il nostro futuro

La recensione del libro di Han Song edito da ADD Editore, 312 pp., 22 euro

Prima del futuro, c’è stato sempre un passato. Così, nel secondo volume dedicato alla sua saga distopica, Han Song ne racconta due: il primo, prossimo, immediatamente precedente a quel futuro raccontato nel precedente volume – futuro in cui l’umanità, ibridata geneticamente, scenderà a vivere negli oceani per sopravvivere alle catastrofi climatiche e belliche –; il secondo, invece, un passato remoto – e storico – ambientato al tempo delle scoperte geografiche e dei grandi viaggi oltre mare.

In due parti è perciò diviso questo secondo volume di Oceano Rosso, componendo, insieme al primo libro, una sorta di atto quadripartito e costruendo un immaginario fantascientifico di tutto rispetto. E’ difficile orientarsi nei riferimenti culturali dell’autore, tanto è particolare e singolare il suo modo di comporre e articolare le narrazioni. Di certo non è solamente la fantascienza a porsi come coordinata centrale del testo: horror, avventura, racconto picaresco, fantastico ed epico si intrecciano nelle due sezioni del romanzo, articolate in racconti di varia lunghezza. Nella prima di esse, dominata da atmosfere cupe e apocalittiche, sono narrate le vicende che preludono alla discesa negli oceani: mutazioni genetiche, guerre tecnologiche, complotti governativi dipingono una Cina sull’orlo del collasso davanti ai Bianchi, un’élite economica trasferitasi sulla Luna e pronta ad annichilire il mondo terrestre per non precisati motivi.

L’ultima parte, attraverso una narrazione storica ma non priva di elementi fantastici e surreali, si accentra attorno alle vicende di Zheng He, ammiraglio della flotta della dinastia Ming nel XV secolo, e al suo viaggio verso occidente. A guidare Zheng He è una profezia sulla salvezza della Cina e una mappa del mondo inesplorato, che si va componendo col procedere della spedizione, fino all’incontro con gli Europei, nel golfo di Guinea. Ed è proprio in questo incontro e nel fallimento del viaggio di Zheng He che l’autore sembra ombreggiare le radici di quel futuro catastrofico già raccontato. Nell’apertura della Cina, della sua storia e delle sue ricchezze al mondo occidentale, Han Song vede l’origine di un conflitto tra oriente e occidente che stenderà le sue propaggini in un futuro di rovina. Sarà infatti in relazione al viaggio di Zheng He che il corso della storia si invertirà: “Nel 1553 i portoghesi stabilirono un avamposto a Macao. Furono la prima flotta occidentale a raggiungere la Cina. E fu da lì che i Bianchi iniziarono una nuova storia”.

Song Han


Oceano rosso


ADD Editore, 312 pp., 22 euro

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