Steve Bannon contro Elon Musk: “È una persona malvagia. Ha la maturità di un bambino”

È scontro all’interno del mondo Maga. L’ex capo stratega di Donald Trump si scaglia contro l’imprenditore sudafricano, sperando che “venga cacciato via entro l’insediamento”. Ormai fermarlo “per me è una questione personale”

Elon Musk è una persona davvero malvagia. Fermarlo è diventata per me una questione personale”. Lo ha detto al Corriere Steve Bannon, ex capo stratega della Casa Bianca durante la prima amministrazione Trump e personalità del mondo dell’ultradestra statunitense, scarcerato a ottobre dopo aver scontato una condanna di 4 mesi nella prigione federale di Danbury, Connecticut, per essersi rifiutato di testimoniare davanti alla commissione d’inchiesta della Camera riguardo le responsabilità del tycoon nell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.

Il rapporto tra Bannon e il numero uno di Tesla si è incrinato definitivamente nel periodo natalizio, a seguito di una lite scoppiata sul tema dell’H1-B, un visto di ingresso per i lavoratori specializzati che consente la permanenza negli Stati Uniti per un massimo di sei anni. Inizialmente Musk ha mostrato il suo sostegno su questo meccanismo (e con lui lo stesso Trump) nonostante la contrarietà da parte di una grossa fetta del mondo Maga. Fra questi spicca lo stesso Bannon, che a più riprese si è scagliato sui “grandi oligarchi della tecnologia”, accusandoli di minacciare l’Occidente con l’immigrazione.

“Otterrò che Elon Musk sia cacciato via entro l’insediamento. Non avrà un pass blu con pieno accesso alla Casa Bianca. Sarà come chiunque altro” prosegue l’ex consigliere, “prima, dal momento che ha messo così tanti soldi, ero pronto a tollerarlo. Ora non più”. Il problema, continua, “è che i tecno-feudatari li usano a proprio vantaggio e la gente è furiosa”. In particolare, “il 76 per cento degli ingegneri a Silicon Valley non sono americani. È una parte centrale del riprenderci la nostra economia. Sono i lavori migliori, e neri e ispanici non vi hanno accesso”.

L’unico obiettivo di Musk, secondo Bannon, “è diventare trilionario”, e “dovrebbe tornarsene in Sudafrica. Perché abbiamo sudafricani bianchi, le persone più razziste del mondo, a commentare su tutto ciò che succede negli Stati Uniti?”.

Eppure, il magnate sudafricano non era presente all’incontro della premier Giorgia Meloni con il presidente eletto Trump a Mar-a-Lago. “C’erano due leader politici. E c’era il team di sicurezza nazionale di Trump” commenta Bannon, “Musk non fa parte di questo governo, sta facendo un rapporto di efficienza per aiutarci a costruire lo Stato amministrativo, ma sarebbe stato inappropriato che ci fosse anche lui”.

Un’assenza che si contrappone alla grande foga con cui Elon Musk commenta l’attualità sul proprio social X, esponendosi specialmente su temi di politica estera (Italia compresa). “Ha subito una grossa sconfitta in America sui visti H1B, ha deriso il nostro movimento come razzista e di ritardati, e ha perso. Ha la maturità di un bambino” attacca l’ex stratega, secondo cui Musk “farà qualsiasi cosa per assicurarsi che ogni sua azienda sia protetta o abbia un accordo migliore o faccia più soldi”.

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