Apertamente pro russo, predica l’uscita dall’Ue e promuove teorie del complotto. Aspira al ruolo di “Volkskanzler”, il “cancelliere del popolo”, espressione usata da Adolf Hitler negli anni Trenta
In Austria il partito di estrema destra Fpö è alle porte del potere, dopo che il presidente Alexander Van der Bellen ha affidato al suo leader, Herbert Kickl, l’incarico di formare un governo. I negoziati fra i partiti centristi – i conservatori della Övp, i socialdemocratici della Spö e i liberali di Neos – seguiti alle elezioni del 29 settembre sono falliti venerdì. Il cancelliere conservatore Karl Nehammer, che aveva escluso una coalizione con la Fpö, ha rassegnato le dimissioni sabato. In nome della necessità di dotare il paese di un governo, l’Övp ha abbandonato il veto sull’estrema destra. L’alternativa sono elezioni anticipate che potrebbero rafforzare ulteriormente la Fpö oltre il risultato per cento di settembre. Ma la scelta potrebbe avere gravi ripercussioni per l’Austria e per l’Unione europea.
Kickl è apertamente pro russo, predica l’uscita dall’Ue e promuove teorie del complotto. Aspira al ruolo di “Volkskanzler”, il “cancelliere del popolo”, espressione usata da Adolf Hitler negli anni Trenta. La Fpö ha già governato in passato, non ha mai guidato il governo. L’ultima volta, tra il 2017 e il 2019 con il conservatore Sebastian Kurz, i partner europei avevano escluso Vienna dalle informazioni più sensibili. All’epoca Kickl era ministro dell’Interno e rimase coinvolto in uno scandalo per aver ordinato un raid contro i servizi segreti con l’obiettivo di minare il loro lavoro sull’estrema destra. Con un cancelliere Kickl che vuole porre fine al sostegno all’Ucraina, il pericolo per la sicurezza dell’Europa sarebbe molto più importante. Al Consiglio europeo ci sarebbe un terzo leader dopo Viktor Orbán e Robert Fico pronto a mettere veti e promuovere gli interessi di Vladimir Putin. Van der Bellen ha detto di non aver preso la decisione “alla leggera” e ha promesso di usare i suoi poteri per garantire l’ordine costituzionale, i diritti fondamentali e il posto dell’Austria nell’Ue. I leader dell’Ue farebbero bene a trattare la prospettiva di Kickl cancelliere con lo stesso spirito di gravità.