Colazione e pranzo della vigilia un po’ dietetici, per poi goderci meglio del cenone della sera. Ma anche cercare di limitare il surplus calorico al 24 e 25 Dicembre, Massimo fino al 26, senza scordarci di fare esercizio. Ecco tutte le regole
Il cenone della vigilia e il pranzo di Natale sono sacri e nessun dietologo, dietista o nutrizionista dovrebbe mai dirvi di rinunciare a queste sane occasioni di compagnia e buon cibo. Ma allora esiste un modo per bilanciare le eccessive calorie di questi pasti durante le ferie natalizie? Sì, bisogna concentrarsi su tutto il resto. Cosa intendo? Partiamo dai giorni precedenti la Vigilia, sarebbe cosa buona evitare di eccedere in cene, aperitivi, cioccolatini, panettoni e pandori. Meglio tenersi tutto questo surplus calorico dal cenone in poi, anche nel giorno stesso della vigilia potremmo consumare una colazione e un pranzo equilibrato, anzi anche un po’ dietetico, per poi goderci la serata. Tè e fette biscottate a colazione e una bella insalatona a pranzo suonano tanto male? Beh, se si pensa che poi a cena…
Così come gestiamo i pasti prima delle feste allora potremmo gestire i pasti dopo… e qui il gioco si fa duro. Infatti, il consiglio è quello di evitare di finire tutti gli avanzi di Natale nei giorni successivi, di non prendere l’abitudine a fare colazione con pandori e dolci vari, di non aprire tutte le bottiglie di vino e bollicine ricevute come regalo. Ciò che succede nei giorni di Natale deve limitarsi al 24 e 25 Dicembre, al massimo qualcosa può scivolare fino al 26, ma i giorni successivi (almeno fino a Capodanno) devono rientrare nei ranghi.
E poi? Cos’altro possiamo fare? Usare bene il nostro tempo e dedicare una parte di queste ore di ferie all’attività fisica: passeggiate, corsette, partite di padel, sciate e allenamenti in palestra, va tutto bene purché non si rimanga fermi e immobili sul divano. Anzi, chi si allena di più potrebbe anche sgarrare a tavola, ribadendo il concetto che non dobbiamo farci mancare nulla nei giorni di festa, continuando a prenderci cura di noi stessi.