Oggi inizia il Giubileo. Intanto il “miracolo civile” è Piazza Pia

Oggi papa Francesco apre la Porta santa a San Pietro. La corsa contro il tempo ha permesso di aprire quasi tutto in tempo per l’inizio dell’Anno santo, ma molte cose sono rimaste a metà

“Benvenuti a Piazza Pia. Ci credevano in pochi ma ce l’abbiamo fatta. Il Giubileo regala a Roma una nuova bellissima piazza”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri è raggiante. Sarà il Natale, sarà l’anno santo che sta per cominciare, sarà il freddo che invece di raggelare ravviva l’entusiasmo, ma anche la premier Giorgia Meloni, accanto a lui, si lascia andare alla passione spirituale: “Abbiamo compiuto un piccolo miracolo civile”. A Roma si inaugura la nuova Piazza Pia, il simbolo del Giubileo 2025 che si aprirà oggi alle 19, quando a piazza San Pietro accorreranno oltre 30 mila fedeli per assistere al rito dell’apertura della Porta santa. “Nasce l’area pedonale urbana più grande di Roma, potrà contenere fino a 150 mila persone”, ha detto Gualtieri. L’opera, costata alla fine 83,5 milioni, rispetto a un preventivo iniziale di 70, ha permesso, attraverso il prolungamento di un sottovia, di creare una nuova piazza tra Castel San’Angelo e San Pietro, con tanto di nuove fontane e filari di alberi.

“Miracolo civile” in questo caso è tutto sommato una espressione appropriata. L’opera aveva già un discreto livello di complessità ingegneristica: richiedeva lo spostamento di enormi collettori fognari. A questo si sono aggiunti diversi ritrovamenti archeologici che normalmente sarebbero stati in grado di tenere fermo un cantiere per mesi. Eppure in 450 giorni si è riuscito a finire tutto, grazie anche alle 110 maestranze che, suddivise in tre turni, hanno permesso di lavorare h 24. Una rapidità che ha convinto la premier Meloni a parlare di “metodo Giubileo”. Che sia stato necessario correre lo si capisce dagli operai che ancora, dopo l’inaugurazione, continuano a lavorare alle rifiniture dei marciapiedi di travertino e alle aiuole al lato della piazza. Ma tra i romani, snervati da mesi di traffico e improperi, prevale comunque l’entusiasmo. Almeno tra quelli che sono subito accorsi a vedere la nuova piazza. Dopo averla battuta in lungo e in largo, sfidano le auto per affacciarsi direttamente all’imbocco del nuovo sottopassaggio. C’è persino chi, rischiando di farsi investire, si mette in posa per farsi fotografare davanti alle auto che finalmente sfrecciano di nuovo in direzione Trastevere.



Piazza Pia è solo l’ultima inaugurazione di una città che, spera il sindaco: “Con il Giubileo comincia a cambiare volto”. Da mercoledì scorso Gualtieri non ha più smesso di tagliare nastri e “spacchettare” monumenti: la nuova stazione della metro A a piazza di Spagna, la fine del restauro della fontana dei Quattro fiumi a piazza Navona, la riapertura di Piazza Risorgimento riqualificata, il termine del restauro di Ponte Sant’Angelo e dei giardini e della fontana vicini alla Bocca della Verità, la fine dei lavori a piazza della Repubblica, e la riapertura della fontana di Trevi. Tutto, bisogna dirlo, è rimasto un po’ a metà. Emblematica è la situazione a piazza Risorgimento dove, a uno dei lati, una parte delle piante che imbelliranno la nuova piazza sono ancora adagiate sul muretto, in attesa di essere piantate. Ma in questo momento certi dettagli passano in secondo piano. Roma, intanto, riapre.

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