“Ringrazio Giorgia Meloni per l’invito. Io qui sento di essere in famiglia”. Il presidente dell’Argentina Javier Milei è stato il super ospite che ha concluso gli appuntamenti più importanti del penultimo giorno di Atreju. È stata proprio la premier ad accoglierlo sul palco: “Sono molto contenta di averlo qui stasera. Lui sta portando una vera rivoluzione culturale in una nazione sorella dell’Italia”, ha detto. Prima di lui, sul palco ha tenuto un discorso il premier libanese Najib Mikati. Le due presenze istituzionali sono ciò che ha spinto la nostra presidente del Consiglio a venire ad alla a kermesse di Fratelli d’Italia con un giorno d’anticipo: da programma lei chiuderà la kermesse domani, dopo gli interventi dei vicepremier Tajani e Salvini.
“Libertà, libertà, libertà”. È questo il coro che si è alzato non appena il presidente Milei ha iniziato il suo discorso dentro la tensostruttura allestita al Circo Massimo, tutto in spagnolo e senza traduzione per il pubblico. “Contro tutti i pronostici il nostro governo è in carica da un anno. Pensavano che durassi due mesi. Oggi questa stessa gente si sorprende dei risultati”, ha detto il premier argentino. “Le ricette tradizionali della politica hanno fallito. Le mie ricette non sono quelle tradizionali ma funzionano”, ha aggiunto nel corso del il suo intervento parlando di quella che è la sua idea politica e le sue soluzioni di governo.
“Siamo migliori della sinistra in tutto”, ha aggiunto sempre Milei dal palco. Tanti gli applausi e le ovazioni. “Mi piacerebbe che Giorgia Meloni partecipasse al prossimo vertice della Cpac (la conferenza di azione politica dei conservatori) che organizzeremo in Argentina”, ha aggiunto, perché: “La destra deve lottare unita come una falange di opliti o come una legione romana, dove nessuno rompe la formazione”. In conclusione del suo intervento il premier ha poi gridato il suo slogan “Viva la libertà, carajo!” (letteralmente, “Viva la liberà, cazzo!”). Il pubblico, di nuovo, lo ha sommerso di applausi.
L’intervento del premier argentino è arrivato dopo una giornata di incontri e di discussioni che hanno visto, come dicevamo, anche la partecipazione del primo ministro del Libano. “Najib Mikati è una persona alla quale tengo molto”, ha detto Giorgia Meloni accogliendolo sul palco. “Con lui – ha aggiunto – abbiamo lavorato molto in questi mesi difficili, particolarmente sulla crisi mediorientale, in cui siamo arrivati a un primo passo importante, l’avvio di un cessate il fuoco in Libano. Ho chiesto a questo mio amico e amico dell’Italia di venire a raccontarci il suo punto di vista sulla crisi in medio oriente e la situazione nel suo paese”.
Nel corso della mattinata, poi, si sono svolti altri incontri su vari temi, tra cui i ministri Eugenia Roccella, Adolfo Urso, Guido Crosetto, Carlo Nordio, Francesco Lollobrigida e altri esponenti sia della maggioranza. Dal palco principale della sala Cristoforo Colombo è stato intervistato anche il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. Mentre, per parlare degli Stati Uniti post Trump, ha tenuto un panel anche l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’attesa, ora, è tutta per domani a mezzogiorno, quando dal palco interverrà per chiudere l’edizione di Atreju 2024 la presidente Giorgia Meloni.