I prezzi dell’elettricità dimostrano la precarietà delle rinnovabili intermittenti
In Germania fa freddo, il buio arriva già nelle prime ore del pomeriggio e il vento, che pesa molto nel mix produttivo tedesco, talvolta cala ai minimi. Risultato: senza produzione solare e senza eolico il prezzo del MWh sale in alcune ore della giornata, normalmente fra il pomeriggio e la sera, al livello dei prezzi visti ai tempi della crisi ucraina e sfiora i 1000 euro. In Italia stiamo in questo momento intorno ai 150. Il gap tra produzione nazionale e fabbisogno domestico viene chiuso grazie alle importazioni che vengono pagate assai care. Inutile dire che in una situazione di questo genere anche le poche centrali nucleari che ancora funzionavano perfettamente e che si è voluto chiudere esclusivamente per ragioni politiche avrebbero fatto comodo.
Non sono tempi fortunati per la Germania e la situazione dei prezzi dell’elettricità aggiunge un ulteriore motivo di scontento. Ma il caso tedesco è la dimostrazione che più aumenta la penetrazione delle rinnovabili intermittenti e quindi non programmabili più aumenta la vulnerabilità del sistema. Anche se la Germania ha la fortuna di avere il doppio delle ore di vento rispetto all’Italia rimane il bisogno di disporre di fonti certe quando vento e il sole vengono a mancare. Il sistema elettrico non tollera buchi o interruzioni. Inoltre la produzione eolica è concentrata prevalentemente al nord mentre i consumi maggiori sono nelle regioni del sud. Ovviamente la Germania sta cercando di porre rimedio. Facendo lavorare le centrali a carbone e a lignite, con emissioni non da poco, e costruendo un certo numero di impianti a gas con la promessa che un giorno saranno alimentati a idrogeno, che però per il momento non è disponibile e i costi appiano proibitivi, e installando quanti più accumuli possibili, fondamentalmente batterie, per immagazzinare energia elettrica nelle ore “piene” da restituire nelle ore “vuote”. I costi appaiono non piccoli e le famiglie tedesche già pagano l’energia elettrica piuttosto cara. La verde Germania, indicata come un modello energetico, ha in sostanza collezionato una serie di errori non da poco. Quasi tutti per ragioni ideologiche. Da studiare bene per non ripeterli.