Anche nel vino dealcolato sta la fine della nostra civiltà

Il vino, al contrario di quanto comunemente si crede, non è essenziale al culto di Dioniso perché l’estasi dionisiaca precede l’ebrezza alcolica e non ne dipende. Il culto in cui il vino è essenziale è un altro: quello cristiano

Emmanuel Todd nel suo libro neospengleriano “La sconfitta dell’Occidente” (Fazi) vede la fine della nostra civiltà nella fine del cristianesimo e la fine del cristianesimo in tre fenomeni: estinzione del battesimo, esplosione della cremazione, riconoscimento delle unioni omosessuali. Ovviamente sono d’accordo ma vorrei aggiungere un quarto segnale. Che ricavo, per quanto indirettamente, da un’altra lettura, il già citato “Dioniso” di Walter Otto. Grazie allo storico tedesco delle religioni ho capito che il vino, al contrario di quanto comunemente si crede, non è essenziale al culto di questo dio perché l’estasi dionisiaca precede l’ebrezza alcolica e non ne dipende. Il culto in cui il vino è essenziale è un altro, è, per via di eucaristia, il culto cristiano. E dunque? Dunque la fine della nostra civiltà è nella fine del cristianesimo e la fine del cristianesimo è in quattro fenomeni: estinzione del battesimo, esplosione della cremazione, riconoscimento delle unioni omosessuali e vino dealcolato.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l’ultimo è “La ragazza immortale” (La nave di Teseo).

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