OpenAI, la start up madre di ChatGPT, ha ufficialmente rilasciato Sora, la sua nuova applicazione con cui creare video partendo da una richiesta testuale, ovviamente grazie all’intelligenza artificiale generativa. Per adesso potranno utilizzarla solamente gli utenti americani e maggiorenni che hanno acquistato gli abbonamenti a ChatGPT Plus e Pro. Per gli utenti europei ci sarà da aspettare ancora un po’, almeno fino a quando OpenAI non riuscirà a stare al passo delle nuove regole comunitarie in materia di protezione dei dati personali e sull’intelligenza artificiale. Un pacchetto di norme su cui grandi aziende del settore come Meta, Ericsson, Google e Spotify avevano già espresso i propri dubbi in una lettera aperta pubblicata a settembre, sottolineando come l’Europa sia “diventata meno competitiva e meno innovativa rispetto ad altre regioni”, con il rischio “di rimanere ulteriormente indietro nell’era dell’AI a causa di decisioni normative incoerenti”, oltre a un processo decisionale “frammentato e imprevedibile”. Nella pagina del lancio ufficiale, la società si è mostrata comunque fiduciosa: “Stiamo lavorando per espandere ulteriormente l’accesso nei prossimi mesi”.
L’annuncio di Sora è una fra le tante novità di un “calendario dell’avvento” di OpenAI, che per i prossimi svelerà agli utenti i suoi nuovi progetti legati al mondo dell’intelligenza artificiale. In quanto strumento integrato a ChatGPT, il loro prodotto di punta, il suo funzionamento è analogo: tutto dipende dal prompt, ossia la descrizione del video che si vuole realizzare, in cui si potranno indicare i dettagli più disparati, come caratterizzazioni fisiche dei protagonisti, genere cinematografico, ambientazione e altre specifiche tecniche della ripresa (scegliendo ad esempio il tipo di pellicola).
Con la funzione “Remix” si può agire su un video originale, sostituendo e modificando i suoi elementi principali in modo da creare un filmato completamente nuovo. L’opzione “Re-cut” rende possibile creare un video a partire da pochissimi fotogrammi già esistenti, mentre con “Loop” video si ripetono senza fermarsi (come una Gif), e infine con “Blend” si possono fondere insieme due filmati in modo fluido.
Nel febbraio 2024 la start up di Sam Altman l’aveva presentata come un “modello text-to-video” in grado di “creare video fino a 60 secondi con scene molto dettagliate, movimenti complessi della telecamera e più personaggi con emozioni vibranti”. Per poi pubblicare con costanza sul proprio profilo X alcuni video test, rinfocolando il dibattito sul possibile impatto dell’intelligenza artificiale sulla creatività e sull’industria dell’arte, specialmente quella cinematografica. A marzo OpenAI ha fatto provare l’applicazione a una “manciata di registi più o meno noti di Hollywood”, ottenendo feedback piuttosto positivi. “Lavorando con Sora, per la prima volta mi sono sentito libero come regista. Non vincolato da tempo, denaro o permesso altrui, posso ideare e sperimentare in modi audaci ed entusiasmanti” ha affermato Paul Trillo, regista della società di videoproduzione Artclass, mentre Giuseppina Miller, co-fondatrice e direttrice creativa di Oraar Studio, specializzato in progettazione 3d e realtà aumentata ha dichiarato: “Sora ha aperto la possibilità di dare vita a idee che avevo da anni, idee che in precedenza erano tecnicamente impossibili”. Fra i registi più entusiasti ci sono quelli del collettivo canadese Shy Kids, che ad aprile hanno pubblicato “Air Head”, uno dei primi cortometraggi realizzati interamente con Sora.
Una grande capacità creativa, accompagnata da molti rischi. “La nostra massima priorità è prevenire forme di abuso particolarmente dannose, come materiale pedopornografico e deepfake a sfondo sessuale” ha garantito la start up il giorno del lancio ufficiale, spiegando che gli utenti verranno avvisati con dei promemoria su “ciò che è consentito e ciò che non lo è. Monitoreremo attivamente i modelli di uso improprio e, quando li troveremo, rimuoveremo il contenuto, adotteremo misure appropriate e utilizzeremo questi primi apprendimenti per ripetere il nostro approccio alla sicurezza”.