“Ci sono ancora 14 persone in ospedale, di cui due gravi al Centro grandi ustioni di Pisa”, ha detto il presidente della Toscana Giani. Proclamato per domani uno sciopero generale territoriale di quattro ore
Sono stati ritrovati i corpi dei tre dispersi nell’esplosione avvenuta ieri mattina nel sito Eni di Calenzano, vicino a Firenze. Salgono così a cinque le vittime accertate, oltre ai nove feriti, dei quali due molto gravi. I corpi sono stati ritrovati nell’area della pensilina dell’area di carico. “Ci sono ancora 14 persone in ospedale, di cui due gravi al Centro Grandi ustioni di Cisanello a Pisa, per loro la situazione è critica”, ha detto il presidente della regione Toscana Eugenio Giani. Intanto i sindacati Cgil, Cisl e Uil della provincia hanno proclamato per domani uno sciopero generale territoriale di quattro ore.
I vigili del fuoco hanno in breve tempo domato l’incendio seguito alla forte esplosione avvenuta nel deposito dell’Eni, e sono così riusciti a evitare la propagazione ai depositi vicini. Secondo le ricostruzioni, l’esplosione è avvenuta alle 10,20 di ieri mattina, mentre cinque autobotti si rifornivano di carburante all’esterno di una delle dieci pensiline di carico. Un testimone, uno dei circa venti feriti lievi, ha messo a verbale davanti ai carabinieri di avere visto “Mi sono affacciato fuori dalla pensilina e ho visto tantissimo liquido fuoriuscire. Era tanto che pensavo fosse acqua. Poi ho sentito l’odore, e ho capito. Io ho corso veloce, il più lontano possibile”. Ma l’esplosione è stata immediata, come si vede nei video registrati dalle telecamere di sicurezza.
Lo stabilimento di Calenzano, che occupa una superficie di 170.300 metri quadrati, 20 campi di calcio, svolge attività di ricezione, stoccaggio e spedizione di benzina, gasolio e kerosene. Questi prodotti arrivano nel deposito tramite due oleodotti collegati con la Raffineria Eni di Livorno, per venire quindi stoccati in serbatoi atmosferici cilindrici (a tetto fisso o galleggiante) in attesa dell’invio alle pensiline di carico.