L’impatto sociale dello sport giovanile

L’ultimo osservatorio sullo sport system italiano presentato da Banca Ifis ha registrato un giro d’affari di 119,6 miliardi, +17 per cento rispetto ai 102,1 dell’anno scorso. La crescita ha coinvolto tutti i comparti, ma è stata trascinata dal boom del turismo sportivo

Un paese a trazione sportiva, in cui investire nello sport ripaga. È quanto emerge dall’ultimo osservatorio sullo sport system italiano presentato da Banca Ifis. L’analisi per l’anno 2023 evidenzia due risultati principali: la crescita esponenziale dei ricavi di settore, quasi 120 miliardi di euro in totale; e il significativo impatto sociale prodotto dal sostegno economico all’attività sportiva giovanile, che per ogni euro stanziato oggi ne genera quattro. “Sono numeri che inorgogliscono”, la soddisfazione del numero uno del Coni Giovanni Malagò. “Il lusinghiero trend evidenziato è un ulteriore stimolo in vista delle nuove sfide da affrontare nell’ottica di una consapevolezza sempre più radicata nel tessuto sociale e non solo tra gli appassionati, che fa dello sport un riferimento nevralgico per la collettività come vettore di benessere, di evoluzione individuale e culturale”.

Per Banca Ifis, il 2023 è stato un anno eccezionale per tutta la filiera: 10mila imprese produttrici, 115mila società sportive, 50 operatori tra media ed eventi sportivi. Il giro d’affari arriva a 119,6 miliardi, +17 per cento rispetto ai 102,1 dell’annata precedente. Interessanti soprattutto le caratteristiche della crescita, che ha coinvolto tutti i comparti, ma è stata trascinata dal boom del turismo sportivo: un aumento specifico del 65 per cento, alimentato da presenze (+38 per cento) e spesa pro capite (+19). In altre parole, in Italia sempre più persone hanno voglia di sport e sono sempre più disponibili ai consumi correlati. Sul lato dell’offerta, i servizi si stanno dimostrando all’altezza. Nel dettaglio, più di un italiano su due ha preso parte ad almeno una partita o un gran premio negli ultimi dodici mesi: resta incrollabile il richiamo del calcio (26 per cento), seguito da ciclismo (20) e motorsport (13). Un quadro che gli autori dell’indagine ci tengono a definire “turismi, al plurale: l’evento sportivo trasforma la competizione in un’opportunità trasversale per le economie locali, dallo shopping all’enogastronomia”.

L’altro traguardo è il potenziamento del progetto che da quattro anni coinvolge Coni e Banca Ifis, sulle borse di studio per le giovani promesse dello sport. Un’iniziativa di rinnovato successo: i 160mila euro equamente distribuiti ai 116 medagliati azzurri juniores del periodo in esame hanno prodotto un impatto sociale di 656mila euro, cioè di 4,1 volte superiore all’investimento iniziale. Oltre a favorire il percorso degli atleti beneficiari, tali premi costituiscono un’esternalità positiva per l’attività sportiva di base e l’accesso alle singole discipline. Fino a spalancare le porte ai campioni di domani. “Abbiamo voluto proporre questa lettura dell’ecosistema italiano perché rappresenta anche l’approccio di Banca Ifis allo sport”, spiega il presidente Ernesto Fürstenberg Fassio. “Cioè un’opportunità di sviluppo economico e uno strumento di diffusione di valori positivi e di inclusione sociale”. Binomio vincente, dati alla mano.

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