Non sono i libri a rendere liberi: è il contante

Il denaro digitale realizza l’asservimento totale alla tecnica e allo stato, rende l’individuo spegnibile con un clic. In un mondo senza contanti l’uomo con la carta bloccata, o non funzionante per guasti, è un cadavere sociale

Più contanti più liberi. Guardavo al bar gli ipopensanti pagare la colazione con la carta e riflettevo: se gli intellettuali italiani esistessero davvero userebbero l’intelletto per cose infinitamente più importanti di “Più libri più liberi”, la fiera della piccola e media vanità editoriale in corso a Roma. Se gli intellettuali esistessero davvero, come ai tempi di Croce e Salvemini, firmerebbero un manifesto contro il denaro digitale. Dimostrando di esistere e di voler essere utili a qualcosa. Non sono i libri a rendere liberi: sono le banconote. Come ha scritto Luigi Mascheroni “o sei digitale o sei liberale”. Perché il denaro digitale realizza l’asservimento totale alla Tecnica e allo Stato, rende l’individuo spegnibile con un clic ossia ammazzabile con un clic visto che homo sine pecunia imago mortis. In un mondo senza contanti l’uomo con la carta bloccata, o non funzionante per guasti, è un cadavere sociale. E verso un mondo senza contanti ci stiamo rapidamente dirigendo. Nel disinteresse degli scrittori senza letteratura, dei caporaletti della censura, dei sostenitori e dei boicottatori di una fiera che potrebbe più coerentemente chiamarsi Asilo Mariuccia o Salotto Valerio… Se gli intellettuali italiani esistessero davvero firmerebbero un manifesto contro il denaro digitale. Ma non esistono.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l’ultimo è “La ragazza immortale” (La nave di Teseo).

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