La presidente del Consiglio ha dormito con la piccola Ginevra in un loft costruito su un pino marittimo secolare nell’Alta Tuscia. Un modo per staccare, lontana dalle beghe del governo: “Quasi quasi non scendo più”
“Quasi quasi non scendo più”. Come Cosimo, il barone rampante, Giorgia Meloni domenica mattina forse avrà pensato di voler restare lassù, sull’albero, dove ha passato la notte in compagnia della figlia Ginevra, con tutto il mondo fuori. Sì, proprio così: lo scorso fine settimana la premier ha dormito nella casa sull’albero più grande d’Europa. Un eco-loft di 87 metri quadrati, super tecnologico, costruito su un pino marittimo di 200 anni, a 7 metri da terra, che offre una vista non banale su un oliveto secolare di oltre 1.800 piante e colline coltivate a lavanda (420 euro a notte, si legge nel sito). Meloni è stata l’ospite discreta della Piantata, agriturismo in provincia di Viterbo, ad Arlena di Castro, paesino incastrato tra il mare e la bassa Toscana. Ha soggiornato nella “black cabin”, la casa sull’albero ideata dallo studio Pellizzari di Milano. Una mini vacanza eco chic a cinque stelle. Uno spazio di evasione e di felicità per qualsiasi bambino (e non solo). La premier ha optato per la formula B&B e si è fatta poi portare il pranzo sull’albero. A partire dalle polpette alla vaccinara del ristorante Cichi’s di Tuscania, che poi ha ringraziato di persona, prima di ritornare a Roma, passando a salutare Martina Gentilini, la titolare. Per Meloni, che il giorno dopo avrebbe annunciato il sostituto di Raffale Fitto nel governo, è stato un modo per staccare. Lontana dalle beghe del suo partito, dalle liti fra Matteo Salvini e Antonio Tajani, dalle accuse dei sindacati e del Pd. Ecco perché forse, quasi quasi, non sarebbe più scesa.