Un’automobilista manda Remco Evenepoel all’ospedale

Il campione belga è stato buttato a terra da una persona che scendendo dall’auto ha aperto la portiera senza guardare se sopraggiungeva qualcuno. L’insicurezza stradale in Europa e l’esempio di Slovenia e Ungheria

Dopo una stagione a inseguire Tadej Pogacar senza riuscire a batterlo, Remco Evenepoel aveva detto che il 2025 doveva essere l’anno dell’avvicinamento al campione sloveno. Aveva deciso di ridurre il periodo di riposo autunnale dopo la conclusione della stagione 2024 e cambiato, in parte, le tipologie di allenamento. Era fiducioso di poter impensierire Pogacar, “sperando che vada tutto bene. Le strade sono sempre più insicure, la distrazione è sempre maggiore, anche in paesi avanzati in materia di ciclabilità”. Non avrebbe voluto avere ragione. Oggi, 3 dicembre 2024, a Oetingen, nella provincia del Brabante fiammingo, un’automobilista ha aperto la portiera senza guardare se sopraggiungesse una bicicletta, Remco Evenepoel l’ha presa in pieno, è caduto, è finito all’ospedale. Sono in corso accertamenti sulle sue condizioni fisiche: potrebbe avere subito la frattura della clavicola e forse quella del polso.

Probabilmente l’automobilista avrà detto non t’avevo visto. Va sempre così quando ci sono i ciclisti: sono invisibili, non vengono mai visti. Accade in Belgio, accade in Italia, accade quasi ovunque, nonostante ciò che viene detto da chi considera i ciclisti un impiccio per la mobilità urbana ed extraurbana, non considerando che è la maggior causa di incedenti stradali è la distrazione e la velocità troppo elevata di chi è alla guida di automobili, elettriche o a motore a scoppio non fa differenza.

Si chiude male il 2024 del campione belga, l’anno nel quale è riuscito a vincere la medaglia d’oro sia nella prova in linea che in quella a cronometro alle Olimpiadi di Parigi 2024 e a salire sul terzo gradino del podio del Tour de France. E parte male anche la prossima, anche se, fortunatamente, non sarà del tutto compremessa. Di tempo ce ne è per recuperare. Di tempo però ce n’è sempre meno per sistemare le cose sulle strade europee. Nel 2023 a causa degli incidenti stradali nell’Unione europea sono morte 20.400 persone e dopo anni di leggera decrescita, le stime per il 2024 fotografono un piccolo incremento di incidenti, feriti e decessi.

Il Belgio è uno dei paesi che sta investendo di più in infrastrutture ciclabili, ma che sta diminuendo di meno il numero di chilometri medi per persona in automobile. Esattamente l’opposto di quanto sta accadendo in Slovenia e Ungheria, i paesi che hanno visto negli ultimi anni la maggiore diminuzione degli incidenti sulle strade, cercando di applicare politiche di disincentivo all’utilizzo dell’automobile in città e di abbassamento dei limiti di velocità nelle strade secondarie dove viene canalizzato il passaggio delle biciclette.

In tale direzione si sta muovendo anche la Francia: il governo Attal stava studiando un piano per disincentivare l’utilizzo delle automobili nei centri abitati più grandi e di coinvoglio del traffico in superstrade in modo da rendere più sicure strade urbane ed extraurbane, prendendo spunto dal sistema tedesco che già da anni dà alle biciclette la precedenza su strade extraurbane a bassa intensità di traffico.

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