Il consiglio di amministrazione del gruppo annuncia le dimissioni del ceo: “Nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti”. Il sostituto sarà nominato entro la prima metà del 2025. L’appello dei partiti di maggioranza e opposizione: “Elkann venga in Parlamento”
Carlos Taveres si è dimesso dalla carica di ceo di Stellantis. Lo annuncia in una nota il gruppo controllato da John Elkann, spiegando che le “vedute differenti emerse tra il consiglio di amministrazione e il ceo hanno portato alla decisione di oggi”. Secondo quanto si apprende, Elkann avrebbe informato personalmente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni. Sarà il presidente del gruppo ad assumere la guida fino alla nomina del prossimo ceo, che avverrà entro la prima metà del 2025. Il mandato di Tavares, iniziato dopo la fusione tra Fca e la francese Psa Group, sarebbe scaduto un anno dopo, a inizio del 2026. Nel comunicato Elkann ha dichiarato: “Garantiremo la puntuale attuazione della strategia della società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders”.
Che le divergenze con il ceo Taveres si fossero complicate negli ultimi tempi è confermato dallo stesso gruppo nel comunicato. “Il successo di Stellantis sin dalla sua creazione si è basato su un perfetto allineamento tra gli azionisti di riferimento, il consiglio e il ceo. Tuttavia, nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti che hanno portato il consiglio e il ceo alla decisione di oggi”, ha dichiarato Henri de Castries, senior independent director di Stellantis.
Stellantis conferma la guidance presentata alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024 in relazione ai risultati dell’intero anno 2024, mentre dai vertici dei sindacati metalmeccanici arriva la richiesta di un piano industriale e occupazionale immediato. Nel terzo trimestre 2024 Stellantis ha visto calare del 27 per cento i ricavi, a 33 miliardi di euro, principalmente a causa di un calo delle consegne e di un mix sfavorevole, nonché dell’impatto dei prezzi e dei cambi. Anche a Piazza Affari, negli ultimi sei mesi il titolo ha perso più del 39 per cento e negli ultimi dodici il 33. Come ha fatto sapere la società il 31 ottobre scorso, “il terzo trimestre è stato caratterizzato da vuoti di produzione in diversi modelli a causa dell’inizio della transizione dei prodotti a livello globale, da riduzioni delle scorte nordamericane pianificate e da venti contrari dovuti al difficile contesto del mercato europeo”.
Il calo delle vendite e la frenata della produzione che ha coinvolto gli stabilimenti del gruppo in Italia, dove Stellantis è primo produttore di automobili, hanno portato a un’interlocuzione conflittuale con il governo e sindacati. “Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come premio economico dopo la sua disastrosa gestione”, ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, per il momento unica voce del governo ad aver commentato la notizia.
Dai partiti di maggioranza e opposizione, l’appello bipartisan è che Elkann riferisca in Parlamento, un invito già rifiutato dal presidente di Stellantis nei mesi scorsi. A commentare la notizia anche i sindacati, che chiedono di poter conoscere al più presto un piano industriale e occupazionale.