Belousov in Corea del nord per ratificare il sostegno alle truppe russe contro l’Ucraina. Umerov in Corea del sud per colloqui d’intelligence militare e cercare nuove forniture di armamenti. Visite parallele
Ieri il capo della Difesa della Federazione russa, Andrei Belousov, è atterrato a sorpresa a Pyongyang, nella capitale della Corea del nord, per “incontri con la leadership militare e politico-militare”, come si legge dalla stampa ufficiale del regime nordcoreano. All’aeroporto è stato accolto dal suo omologo, No Kwang Chol, neanche un mese dopo che Mosca e Pyongyang hanno ratificato il trattato di mutua difesa e la Corea del nord ha iniziato a mandare i suoi uomini, oltre che i suoi armamenti, a combattere insieme alle truppe russe contro l’Ucraina. Fino a qualche settimana fa, entrambi i paesi negavano la presenza di soldati nordcoreani in Russia, ma ora non possono più farlo. L’ultima volta che Belousov è stato a Pyongyang è stato a giugno scorso, quando era parte della delegazione che accompagnava Putin da Kim Jong Un. Al di là degli effetti concreti di questa visita, secondo gli esperti si tratta soprattutto di mostrare una collaborazione sempre più profonda fra i due regimi. L’America e l’Europa, anche nelle piattaforme come il G7, continua a essere particolarmente preoccupata non solo dell’aiuto che la Corea del nord può dare sul campo a Putin, ma anche dalle tecnologie di Difesa che Putin potrebbe dare alla Corea del nord.
Nelle stesse ore in cui Belousov arrivava a Pyongyang, a Seul, nella capitale della Corea del sud, c’era il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, che ha incontrato il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, ufficialmente per dei colloqui d’intelligence militare relativi alla presenza delle truppe nordcoreane sul confine ucraino. Secondo diversi media, però, la cooperazione fra Mosca e Pyongyang sta rafforzando quella fra Kyiv e Seul, e l’Ucraina potrebbe essere andata a esplorare la possibilità di forniture dirette di armamenti da parte sudcoreana: una questione politica non di poco conto per Yoon. Ma se Putin chiama i nordcoreani a combattere, la Corea del sud non può non reagire rafforzando la difesa dell’Ucraina. Sono le prove generali di una guerra sempre più globalizzata.