A luglio il leader di Reconquête Zemmour aveva creato un video che ritraeva il presidente Macron sotto una pioggia di banconote e una folla di migranti che andava verso una chiesa. “Siamo all’inizio di un fenomeno che si espanderà”
Lo scorso luglio, Ai Forensics, organizzazione no profit europea che si occupa di privacy e diritti digitali, ha pubblicato un report sull’utilizzo delle immagini generate dall’intelligenza artificiale da parte dei partiti politici francesi, nel quadro delle campagne per le elezioni europee e le successive legislative. Ai Forensics ha esaminato le pagine social dei partiti dal 1° maggio al 28 giugno, scovando 51 casi di immagini di IA generativa. I più attivi? I partiti di estrema destra, dal Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen e Jordan Bardella a Reconquête di Éric Zemmour. “Le europee e le legislative francesi sono state solo un banco di prova. Siamo all’inizio di un fenomeno che si espanderà. Già durante la campagna per le elezioni americane, con Donald Trump, abbiamo potuto constatare fino a che punto l’intelligenza artificiale generativa sia diventata uno strumento per drammatizzare certe narrazioni e temi sensazionalistici”, spiega al Foglio Salvatore Romano, responsabile della ricerca di Ai Forensics.
Ad agosto, su X, Elon Musk ha pubblicato un video prodotto dall’IA che lo ritrae mentre balla con l’allora candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, sulle note di “Stayin’ alive” dei Bee Gees. Il video, creato con l’intento di sottolineare l’intesa politica tra i due, ha avuto un grande successo sui social tra gli elettori americani. “In quel video c’era la volontà di creare un contenuto divertente, non un contenuto fotorealistico. Ma con lo sviluppo della tecnologia, non siamo lontani dal momento in cui, durante una campagna, verranno condivisi a fini elettorali video fotorealistici interamente generati dall’intelligenza artificiale”, dice Romano.
Lo scorso 24 giugno, a sei giorni dal primo turno delle legislative, Éric Zemmour, leader di Reconquête, si era vantato sui social di aver realizzato assieme al suo partito “il primo video politico francese interamente realizzato con l’IA”. Nel video, anche se è più consono parlare di successione di immagini in (leggero) movimento, si vede il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, sotto una pioggia di banconote e una folla di migranti che si dirige verso una chiesa. Poi, viene mostrata la Francia sotto un’eventuale presidenza Reconquête!, con una famiglia bianca che fa un picnic in un prato, sullo sfondo di paesaggi incantevoli. “Anche il sito della campagna per le europee del Rassemblement national, L’Europe sans eux (l’Europa senza di loro, ndr), tuttora consultabile, è pieno di immagini fotorealistiche generate con l’IA”, sottolinea Romano.
Nella homepage, al centro, c’è un’immagine apocalittica del Parlamento europeo. Sotto, le sezioni islamismo e immigrazione contengono immagini altrettanto allarmistiche. “Un barcone pieno di migranti che sta per attraccare, un imam che lancia un appello alla preghiera, una donna velata, tutte immagini che il Rassemblement national non potrebbe avere facilmente se fossero tratte dalla realtà, perché ci sono i copyright, ma con l’IA generativa tutto è possibile e gratis. I partiti di estrema destra creano con l’intelligenza artificiale dei contenuti che altrimenti non riuscirebbero a creare o a ottenere attraverso altri canali”, spiega il responsabile della ricerca di Ai Forensics. Che il partito sovranista francese fosse in prima linea nell’utilizzo dell’IA come nuovo strumento di campagna politica, lo aveva anticipato ad aprile anche BfmTv, in un reportage in cui raccontava i corsi che Philippe Olivier, eurodeputato e consigliere speciale di Marine Le Pen, dispensava in segreto agli esponenti frontisti: atelier di formazione all’intelligenza artificiale e all’uso di ChatGPT.
L’obiettivo del partito sovranista francese è rendere ogni esponente del Rn capace di produrre contenuti IA. Ma il problema, evidenziato dal rapporto sfornato in estate da Ai Forensics, è che nessuna di queste immagini generate dall’IA e utilizzate a fini elettorali è mai stata etichettata come tale fino ad ora. “I nostri risultati rivelano una negligenza critica da parte di partiti e piattaforme politiche nel rispettare gli impegni di etichettatura delle immagini generate dall’IA nelle loro campagne politiche, evidenziando l’urgente necessità di trasparenza”, si legge nel rapporto. Sia a livello di piattaforme, Google, OpenAi, Meta e TikTok, sia a livello governativo è urgente una risposta coordinata contro i pericoli che i contenuti ingannevoli dell’IA rappresentano per le democrazie.