Streghe contro gladiatori. La guerra tra film farà carburare il botteghino?

Ancora non si sa se “Wicked” e “The Gladiator 2” riusciranno a replicare o superare il successo di “Barbie” e “Oppenheimer”, ma intanto le previsioni d’incasso complessive per il 2024 sono sotto del 30 per cento rispetto al periodo pre pandemia

Sono arrivate le streghe a scombinare i piani dei gladiatori. Già ci si esercita nel nome combinato, sulla falsariga di “Barbenheimer”, quando “Barbie” e “Oppenheimer” fecero la felicità dei botteghini estivi 2023. Le cifre rispettive, nel mondo, ammontarono a 1 miliardo e mezzo per la bambola contro 975 milioni per la bomba atomica e il suo inventore. “Glicked” o “Wickiator” sono le combinazioni possibili, nessuna delle due francamente travolgente, tra le streghe di “Wicked”, diretto da Jon M. Chu (prima parte dell’adattamento per il cinema di un musical che da decenni trionfa a Broadway) e “The Gladiator 2”, bis del film di Ridley Scott che vent’anni fa vinse cinque Oscar (su 12 nomination) e lasciò ai posteri la frase “Al mio segnale, scatenate l’inferno”.

Al momento, gli spettatori sono divisi per sesso. Nozione di questi tempi assai discussa, ma piuttosto chiara quando si parla di cinema. Ai maschi piacciono i western, i film di guerra e la fantascienza. Alle femmine piacciono i film d’amore, le commedie e i musical. Tre quarti delle spettatrici che hanno scelto “Wicked” sono donne: è un musical fantastico dove le streghe sconfiggono i maschi babbioni (saranno anche maghi, ma sempre babbioni sono, e le ragazze sanno allearsi, anche se una è tutta verde e l’altra tutta rosa). I maschi hanno puntato come un sol uomo verso le sanguinarie battaglie con gli squali nel Colosseo allagato e i rinoceronti. Le eccezioni: madri di ragazzini e padri di ragazzine (quando è il loro turno). Fidanzati al primo appuntamento (non sanno cosa li aspetta, sperano in un altro Harry Potter). Fidanzate al primo appuntamento ma più sveglie (vedranno “Wicked” con le amiche e negheranno se necessario). Parlando seriamente: ragazze, non concedete nulla ai gusti dalla controparte, potrebbero toccarvi film da maschi per mesi e mesi (“ma ‘Il gladiatore’ ti era piaciuto tanto…” – si intende il numero 2, l’altro è tema da tesi di laurea).

Una bella guerra tra film che faccia carburare i botteghini sarebbe la benvenuta. Intanto, le previsioni complessive per il 2024 sono sotto del 30 per cento rispetto al 2019, prima della pandemia. Dopo (è necessario ricordarlo?) un mucchio di film con i supereroi e una certa carenza di film per un pubblico adulto, e femminile soprattutto, hanno impedito di ritrovare le cifre del 2019. Certo, “Wicked” è un musical, che trionfa nei teatri da 20 anni e non tutti amano i film canterini. Da questo punto di vista, possiamo considerare coetanei la potente strega verde Cynthia Erivo e la graziosa, bamboleggiante strega rosa Ariana Grande, e “Il gladiatore 2”. Il cast dei guerrieri arruola i due migliori maschi visti di recente sullo schermo, Paul Mescal e Pedro Pascal: con un po’ di allenamento riusciamo a distinguerli, e a ricordare il nome giusto dell’uno e dell’altro. Loro, hanno messo su muscoli piuttosto spettacolari – l’imbarazzo della controfigura per le cosce poco muscolose toccò a Brad Pitt in “Troy”, non ricordiamo altri casi.

“Il gladiatore 2” dura due ore e venti, un quarto d’ora meno del numero 1. Pur essendo soltanto la prima parte – la seconda parte è attesa tra un anno – il film “Wicked” dura più dell’intero musical teatrale. Chiamiamola “la moltiplicazione dei dettagli”. Il pubblico sembra non afferrare più quel che afferrava a teatro, e il regista ha sentito il bisogno di inserire scene dal romanzo di Gregory Maguire – “Strega: Cronache del Regno di Oz in rivolta” – che erano state tolte dal musical, un paio d’ore e mezza, intervallo compreso. Brevità e sintesi smettono di essere virtù, quando il minestrone allungato moltiplica gli incassi.

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