Perché Michele Saviani di Un posto al sole sbaglia a non difendere la figlia

Di fronte al mobbing e ai tentativi sessuali del primario, il giornalista spinge Rossella a lasciare l’ospedale e lavorare all’estero. Un atteggiamento incomprensibile

Ci sono degli atteggiamenti che proprio non si comprendono all’interno della caratterizzazione di alcuni personaggi storici di Upas, ma anche nel raffronto con la vita reale. E’ il caso del comportamento di questi giorni di Michele Saviani, che spesso in passato abbiamo apprezzato proprio per il suo essere lontano dal politicamente corretto pur essendo un giornalista che nel paese reale considereremmo di sinistra. Adesso la figlia è vittima di mobbing e tentativi sessuali da parte del primario. E lui anziché difenderne l’onore e la professionalità, come qualunque padre farebbe, la spinge ad abbandonare il luogo di lavoro per scappare all’estero. Saviani va persino in ospedale, ma anziché scagliarsi contro il primario, è sereno seduto su una panchina. L’unica rivalsa è il pensiero di una denuncia, sulla quale però tentenna. Perché nel 2024, di fronte a un tentativo concreto di molestie, una ragazza, e suo padre, anziché denunciare il responsabile preferiscono scappare, lasciando che cambi solo vittima?

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