Kyiv si prepara a un nuovo attacco e intanto ride del nome “Oreshnik”

La Russia ha compiuto un ulteriore passo verso l’escalation della guerra quest’anno. Putin dimostra che per ora lancia solo un segnale, ma tutto può cambiare trasformando il missile balistico lanciato su Dnipro in un vettore di armi nucleari

Kyiv. Il 21 novembre, i deputati del Parlamento ucraino hanno ricevuto un messaggio ufficiale secondo cui l’incontro della Verkhovna Rada previsto per venerdì era stato annullato a causa della minaccia di un bombardamento russo del quartiere governativo. Ai deputati e ai loro assistenti è stato consigliato di non presentarsi nell’area situata nel centro della capitale. “Abbiamo ricevuto un avvertimento ufficiale”, racconta al Foglio Yaroslav Zheleznyak, deputato di Holos. L’ufficio del presidente Volodymyr Zelensky si trova a 5 minuti dalla Verkhovna Rada, in via Bankova, ma il suo team ha deciso di non modificare l’orario di lavoro, osservando le misure di sicurezza standard. “Se suona l’allarme, saremo nei rifugi”, ha spiegato l’addetto stampa del presidente.

Le preoccupazioni per gli attacchi a Kyiv sono sorte dopo che la Russia ha colpito Dnipro con un nuovo missile balistico mai utilizzato contro l’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato in un video discorso che si trattava di un missile Oreshnik, un missile ipersonico a medio raggio privo di nucleare. Dicono che la Russia abbia fatto questo passo dopo che l’Ucraina ha usato armi occidentali a lungo raggio per attaccare il territorio russo. Zelensky ha ricordato che così la Russia ha compiuto il secondo passo verso l’escalation della guerra quest’anno. Il primo passo è stato il reclutare le truppe nordcoreane: “Putin ha compiuto entrambi questi passi, ignorando tutti coloro che nel mondo chiedono di non espandere la guerra”. Mentre ci sono controversie su quale tipo di missile sia volato in Ucraina, l’intelligence ucraina chiarisce che sono trascorsi 15 minuti dal momento del suo lancio nella regione di Astrakhan fino al momento dell’arrivo. Il politologo ucraino Volodymyr Fesenko ritiene che sia una dimostrazione di forza e richiama l’attenzione sul fatto che la Russia ha avvertito in anticipo gli Stati Uniti dell’imminente attacco il 20 novembre: l’ambasciata americana ha addirittura chiuso per un giorno; Il Pentagono ha confermato che Mosca aveva avvertito poco prima dell’attacco. “Putin dimostra che per ora lancia solo un segnale, ma tutto può cambiare”, spiega il politologo. Per garantire che la minaccia fosse presa veramente sul serio, è stato utilizzato un missile sperimentale che potrebbe essere un vettore di armi nucleari.

Dopo il lancio Putin ha registrato un discorso affermando che si trattava di una risposta al bombardamento del territorio russo. Secondo la leadership russa, l’uso del nuovo missile dovrebbe provocare il panico anche tra la popolazione delle grandi città ucraine, che saranno il bersaglio di possibili attacchi: “E’ per aumentare il numero di persone che sostengono la fine della guerra ad ogni costo”, dice Fesenko. Si tratta di un’operazione psicologica del Cremlino, combinata con attacchi missilistici, ma non è ancora riuscita a seminare il panico tra gli ucraini, che già soffrono quotidianamente per i droni e missili russi di vario tipo. Dopo il discorso di Putin, sui social network sono apparse molte battute partendo dal fatto che in Ucraina si producono cioccolatini con il nome “Oreshnik”, non razzi. Ma questo non significa che la minaccia russa debba essere sottovalutata. Il 26 novembre, su iniziativa dell’Ucraina, si terrà un incontro d’emergenza Ucraina-Nato a livello di ambasciatori. “Solleveremo la questione della limitazione delle capacità russe per la produzione di questo tipo di armi e della riduzione delle capacità dell’industria della Difesa russa, che, nonostante tutte le sanzioni, continua a crescere”, ha affermato Andriy Sybiha, ministro degli Esteri dell’Ucraina.

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