Feriti quattro militari italiani di Unifil in un attacco di Hezbollah in Libano

Colpita per la seconda volta in pochi giorni la base di Shama, nel sud del paese, dove sono di stanza 1.200 militari della Brigata Sassari. Meloni: “Le parti sul terreno garantiscano la sicurezza”

Quattro soldati italiani sono rimasti lievemente feriti da schegge di vetro in seguito al lancio di alcuni razzi contro la base Unifil di Shama, nel sud del Libano. La struttura è stata raggiunta da due razzi, uno dei quali ha impattato contro l’esterno del bunker, la cui struttura non ha comunque ceduto. Alcuni dei soldati sono stati però investiti da schegge di vetro e pietrisco e per questo lievemente feriti. Sul posto sono state ritrovate tracce di almeno un razzo da 122 millimetri, che non è in dotazione all’esercito israeliano. Il ministro degli Esteri Tajani ha detto infatti che a colpire la base dev’essere stato Hezbollah. “È inaccettabile quanto accaduto, anche se gli italiani feriti non sono in pericolo”, ha puntualizzato il ministro.

“Così come abbiamo detto a Israele di prestare la massima attenzione per impedire che ci fossero proiettili, anche di artiglieria, che colpissero la nostra base, così lo diciamo con altrettanta fermezza che i militari italiani non si possono toccare. Lo diciamo anche a Hezbollah”, ha proseguito Tajani, secondo cui “deve essere molto chiaro che quest’organizzazione non può pensare di giocare con le armi. Se non le sanno usare decidano di fare altro” e “se pensano di continuare a fare danni alle basi italiane si sbagliano”.

Anche la premier Giorgia Meloni ha parlato di attacchi “inaccettabili” e ha rinnovato il suo appello “affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili”.

“Ho contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifil resta nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie”, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto che ha aggiunto che parlerà con il ministro della Difesa israeliano. “Cercherò di parlare con il nuovo ministro, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento a oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile”.

“Stiamo ancora analizzando la traiettoria dei razzi esplosi, e confermiamo le condizioni lievi dei militari feriti, dice all’Adnkronos Andrea Tenenti, portavoce Unifil. Martedì si era registrato un altro attacco alle strutture Unifil da parte di Hezbollah. Otto razzi da 107 millimetri sono stati lanciati contro la base del contingente italiano, dove sono di stanza 1.200 militari della Brigata Sassari, e contro altre due strutture di Unifil, causando il ferimento di quattro Caschi Blu ghanesi.

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