Chi è Pam Bondi. Cinque cose da sapere sulla nuova procuratrice generale scelta da Trump

La strada verso la sua conferma sembra più semplice rispetto a quella del controverso Gaetz. Ha 59 anni ed è stata la prima donna procuratrice generale della Florida. Dalla lotta alla droga alle corse di cani, dalla donazione impropria di Trump alle sparatorie durante il suo mandato

Donald Trump ha scelto Pam Bondi per guidare il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, dopo che Matt Gaetz, che era la prima scelta di Trump ma che è coinvolto in diversi scandali, ha ritirato la sua candidatura. Bondi è stata la prima donna procuratore generale della Florida, ma negli ultimi anni è forse più nota per essere una fedele sostenitrice dell’ex presidente. “Pam è stata procuratrice per quasi 20 anni, dove è stata molto dura con i criminali violenti”, ha detto Trump in un post su Truth.

Bondi, 59 anni, è partner di Ballard Partners, la società di lobbying che era stata gestita dal nuovo capo dello staff di Trump, Susie Wiles, e il cui fondatore, Brian Ballard, è uno dei principali fundraiser di Trump. È co-presidente della divisione Legge e Giustizia del think tank conservatore America First Policy Institut, pieno di fedelissimi e addetti ai lavori di Trump, che l’ha benedetto prima della sua fondazione nel 2021. L’AFPI, scrive Politico, è stato paragonato a un’amministrazione Trump “in attesa”. Pam Bondi è da tempo un’alleata di Trump: dopo l’elezione del tycoon nel 2016, il suo nome era stato proposto per vari incarichi nell’amministrazione, anche se poi non se n’era fatto nulla. Ora per lei la strada in Senato verso la conferma come procuratore generale sembra più semplice rispetto a quella di Gaetz, che è stato accusato di molestie sessuali e uso di droghe illegali. Ha ricoperto ruoli di alto profilo in numerose battaglie legali e politiche a sostegno di Trump, e ciò potrebbe essere un ostacoilo, ma Bondi ha alleati sia all’interno del partito repubblicano sia nel “cerchio magico” trumpiano.

Ecco cinque cose da sapere.

È stata la prima donna procuratore generale in Florida

Bondi è stata la prima donna a ricoprire la carica di procuratrice generale della Florida dal 2011 al 2019. In quel frangente si è concentrata sulla lotta al traffico di droga (in particolare ha avviato la causa dello stato contro i produttori di oppioidi) e di minori. Ha sostenuto anche battaglie legali di parte, come l’opposizione ai matrimoni omosessuali e alla legalizzazione della marijuana a fini terapeutici. Si è poi unita al tentativo di ribaltare l’Affordable Care Act, la riforma sanitaria approvata durante la presidenza Obama.

Nonostante avesse ricevuto l’appoggio dell’ex candidata alla vicepresidenza Sarah Palin, Bondi ra una sconosciuta politica quando è stata eletta. Prima di impegnarsi nella politica nazionale ha trascorso più di 18 anni come procuratore presso l’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Hillsborough.

Avvocata di Trump

Come consigliere senior e avvocato, Bondi ha assistito Trump quando è stato messo sotto accusa per abuso di potere e ostacolo alle indagini del Congresso. Ha fatto il giro di tutte le tv per sostenere il suo caso. Se verrà confermata, Bondi si unirà a molti altri membri del team legale di Trump che avranno ruoli nel dipartimento di Giustizia.

L’amicizia con Lara Trump

Bondi ha una stretta relazione con Lara Trump, nuora del presidente eletto e presidente del Republican National Committee. Le due donne hanno fatto campagna insieme contro il divieto di corse di cani in Florida. Martedì, Bondi ha sostenuto che Lara Trump dovrebbe sostituire il senatore Marco Rubio, la scelta di Trump per la carica di Segretario di stato.

Ha archiviato il caso di frode alla Trump University

Nel 2016, l‘Associated Press ha rivelato che Bondi aveva chiesto personalmente a Trump una donazione per la sua campagna tre anni prima. I fondi sono arrivati ​​tramite una fondazione della famiglia Trump, in violazione delle politiche sulle organizzazioni benefiche impegnate in politica. Non solo: la donazione di 25mila dollari è arrivata mentre l’ufficio di Bondi stava valutando di unirsi in un’indagine sulle Trump University, a New York, per accuse di frode agli studenti. Una volta arrivato l’assegno, Bondi ha rifiutato di partecipare all’indagine, sostiene l’Associated Press. Bondi ha detto che all’epoca non era a conoscenza dei guai della Trump University e che il contributo non aveva nulla a che fare con la decisione del suo ufficio di non perseguire il caso. Bondi avrebbe provato a rispedire indietro l’assegno, ha scritto il Florida Times-Union, ma Trump l’ha respinto e restituito a Bondi. In seguito, Trump ha pagato una multa di 2.500 dollari per la donazione impropria e alla fine ha pagato anche 25 milioni di dollari per risolvere le denunce di frode contro l’università, ormai chiusa. Trump ha detto di ammirare Bondi per non essersi mai tirata indietro da lui in mezzo alla controversia.



Le due tremende sparatorie in Florida durante il suo mandato

Il mandato di Bondi come procuratore generale della Florida ha coinciso anche con due delle sparatorie più eclatanti che lo stato abbia mai visto. Nel 2016, 47 persone sono state uccise e più di 50 sono rimaste ferite in un attacco a un nightclub Lgbt a Orlando, Bondi è stata chiamata in onda dalla CNN per parlare del suo sostegno al divieto di matrimoni omosessuali nello stato.

Due anni dopo, 17 persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco in un liceo a Parkland. Bondi chiese la pena di morte per l’assassino, un ex studente della Marjory Stoneman Douglas High School, e sostenne l’allora governatore Rick Scott nell’approvazione della prima legge statale sulla restrizione delle armi, che innalzò l’età minima per l’acquisto di un’arma da 18 a 21 anni. Stanziò anche milioni di dollari per ampliare le risorse per la salute mentale nelle scuole.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.