L’all in di Conte: per far fuori Grillo dimezza gli iscritti, per rispondere ad Appendino invita Wagenknecht

Da questa mattina alle 10 il voto sui quesiti della costituente. Gli iscrtti passano da 159 mila a 89 mila. L’esito domenica alla kermesse alla quale Conte ha invitato la rossobruna leader del partito personale tedesco Bsw. Ma potrebbe spuntare anche il fondatore

“Sta per scoccare l’ora decisiva”, dice in primo piano e guardando in camera Giuseppe Conte, di nuovo in abiti presidenziali con pochette nel taschino, vestito blu e cravatta larga. Sabato e domenica a Roma al Palazzo dei Congressi si svolgerà “Nova”, l’evento conclusivo dell’Assemblea costituente del Movimento. Conte si gioca tutto. E’ il suo all in per prendersi una volta per tutte il M5s. Adieu Beppe Grillo e approdo definitivo nel campo largo. Ma tra Chiara Appendino che dopo il voto regionale ha attaccato “la mancanza di un’identità forte” che “sta facendo disperdere il nostro vento nelle vele del Pd” e Grillo che potrebbe presentarsi all’’improvviso – “Anche se abbiamo già preso le dovute accortezza: se vorrà parlare non ci saranno problemi, ma non potrà fare un comizio”, spiegano dall’organizzazione – la via è stretta. Conte intanto ha dimezzato gli iscritti al Movimento. Dopo la scrematura dei “profili inattivi” – considerata dai supporter di Grillo un’operazione per falsare le votazioni fatta senza rispettare lo statuto (anche su questo ci si attendono futuri ricorsi) – gli iscritti sono diventati 88.943. Prima delle Europee, quando furono votati online alcuni dei candidati delle liste grilline, erano 159.909. Praticamente il doppio. I sopravvissuti alla tagliola di Conte da questa mattina alle 10 e fino a domenica alle 15 potranno votare online sui quesiti organizzativi e tematici. Quelli più cari a Conte sono tre: uno prevede la cancellazione (o almeno un decisivo ridimensionamento) della figura del garante, e dunque di Beppe Grillo, il secondo il superamento del vincolo dei due mandati, l’ultimo l’approdo definitivo nel centrosinistra, con l’apposizione della dicitura “progressisti indipendenti”. Se fallissero Conte ha già fatto sapere che cercherà un altro lavoro. Per lui insomma questa è a tutti gli effetti “l’ora decisiva”.


Se le cose andranno come spera alle 16 di domenica, un’ora dopo il voto la chiusura delle urne digitali, celebrerà il suo primo discorso da nuovo capo assoluto del M5s. Se invece i voti online lo dovessero tradire l’avvocato farà armi e bagagli e il suo intervento diventerà una grottesca orazione di commiato. “Sarà in ogni caso un momento emozionante – fanno sapere da Via di Campo Marzio – perché che voi ci crediate o no questo è un voto vero, nessuno sa come andrà”. Per rimanere in metafora pokeristica, sarà un vero show down in diretta. Certo il taglio del numero degli iscritti, soprattutto quelli che con l’allontamento di Grillo, Alessandro Di Battista e Virginia Raggi, hanno smesso di partecipare attivamente alla vita del Movimento, rende la vittoria di Conte piuttosto plausibile.


Il numero degli iscritti è un punto cruciale anche per un altro motivo. Lo statuto del Movimento, consente al Garante, e cioè a Beppe Grillo, di far ripetere una votazione su decisioni che modificano lo statuto medesimo entro cinque giorni dalla pubblicazione dei risultati. In quel caso la decisione “s’intenderà confermata solo qualora abbiano partecipato almeno la metà più uno degli iscritti aventi diritto al voto”. Con la scrematura di Conte sui profili inattivi il quorum è stato abbattuto da 79.955 a 44.472. Insomma a Conte basterebbero questi poco più di 40 mila iscritti per dare il suo Vaffa definitvo al fondatore.



Ad assistere a questo show a Roma ci sarà una lunga lista di ospiti per rendere il momento particolarmente catartico. Ci saranno i giornalisti guru del M5s Marco Travaglio e Peter Gomez, ma anche Enrico Mentana. In collegamento due professori che Conte vuole nel pantheon del suo nuovo M5s di sinistra: Joseph Stiglitz e Jeffrey Sachs. Ma la vera novità sarà l’intervento (anche questo in collegamento) di Sahra Wagenknecht, fondatrice e leader del partito tedesco rossobruno Bsw. Nei mesi scorsi i 5 stelle e l’ex esponente di punta della Linke hanno provato a formare un gruppo insieme al Parlamento europeo, tentativo fallito solo per la mancanza di numeri. Con i cinquestelle Wagenknecht condivide infatti le posizioni sulla guerra in Ucraina, contro la Nato e sull’immigrazione. Temi sui quali Conte conta di distinguersi dal Pd, nonostante l’approdo a sinistra. Insomma, una risposta attraverso un’ospitata anche alle critiche di Appendino.

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