Un altro promotore della pseudoscienza al potere in America

Trump ha nominato il cardiochirurgo Mehmet Oz, il famoso “dottor Oz” televisivo, come direttore del CMS (Centers for Medicare and Medicaid Services). È stato spesso al centro di critiche per la promozione di affermazioni pseudoscientifiche e per i suoi potenziali conflitti di interesse

Trump ha nominato il cardiochirurgo Mehmet Oz, il famoso “dottor Oz” televisivo, come direttore del CMS (Centers for Medicare and Medicaid Services), una delle più importanti agenzie responsabile per la salute dei cittadini negli Stati Uniti.

Nell’annunciare la nomina, Trump ha scritto: “Il nostro sistema sanitario corrotto danneggia gli americani di tutti i giorni e distrugge il bilancio del nostro Paese” e quindi “Il dottor Oz sarà un leader nell’incentivare la prevenzione delle malattie, così otterremo i migliori risultati al mondo per ogni dollaro che spendiamo per l’assistenza sanitaria nel nostro grande Paese. Ridurrà anche gli sprechi e le frodi all’interno dell’agenzia governativa più costosa del nostro Paese, che rappresenta un terzo della spesa sanitaria della nostra nazione e un quarto dell’intero bilancio nazionale”.

Ha poi sottolineato la stretta collaborazione che legherà Oz a Kennedy Jr, discutibilissimo personaggio di cui abbiamo già parlato.

Nessuna meraviglia per questa collaborazione: il dottor Mehmet Oz, noto per il suo programma televisivo “The Dr. Oz Show”, è stato spesso al centro di critiche per la promozione di affermazioni pseudoscientifiche e per i suoi potenziali conflitti di interesse. Oz ha costruito la sua notorietà attraverso consigli di salute rivolti al grande pubblico, ma ha più volte sostenuto prodotti e trattamenti che mancavano di solide basi scientifiche.

Uno degli esempi più controversi riguarda la promozione dell’estratto di chicchi di caffè verde come “miracoloso” per la perdita di peso. Questo prodotto, da lui descritto come rivoluzionario, è stato successivamente oggetto di indagini scientifiche che ne hanno smentito l’efficacia. La Federal Trade Commission ha persino multato le aziende che lo commercializzavano per aver diffuso pubblicità ingannevoli basate su ricerche difettose.

Un altro esempio di affermazioni incredibili riguarda l’argento colloidale, raccomandato da Oz per trattare sintomi influenzali e infezioni, nonostante non ci siano prove scientifiche che ne supportino l’efficacia e che, al contrario, sia noto per i rischi legati alla sua assunzione.

In passato, Oz ha espresso posizioni ambigue sui vaccini. In passato, ha sollevato dubbi sulla loro sicurezza, in particolare suggerendo un possibile legame con l’autismo, cioè la solita balla ritrita amata dai novax di ogni paese, salvo rivedere le sue posizioni negli ultimi anni, quando ha incoraggiato la vaccinazione contro malattie come il morbillo e la rosolia.

In generale, meno di un terzo dei consigli televisivi generosamente elargiti dal dottor Oz è risultato da prove anche solo modeste, e quasi 4 su 10 delle affermazioni fatte nel suo famoso show mancano di qualunque evidenza clinica in supporto. Lo sappiamo da quando un gruppo di ricercatori ha pubblicato sul British Medical Journal un’analisi eseguita allo scopo di verificare i fatti asseriti dal dottor Oz e dai suoi ospiti.

Non solo: i conflitti di interesse di Oz sono famosi almeno quanto la pseudoscienza che promuove. Già durante un’udienza al Senato degli Stati Uniti nel 2014, egli fu aspramente criticato per la promozione di prodotti dimagranti non supportati da evidenze, che erano stati utilizzati in campagne pubblicitarie ingannevoli. In quella sede, difese il suo operato come un modo per ispirare speranza nei telespettatori, il che ovviamente non è un argomento in grado di dissipare i dubbi sul ruolo giocato dalla sua immagine pubblica nella perpetuazione di truffe. Molto più recentemente, nel 2022, è emerso che Oz possedeva azioni in aziende produttrici o distributrici di idrossiclorochina, un farmaco che aveva promosso come trattamento per il COVID-19.

Potrei continuare a lungo con la trattazione dei dettagli emersi nel tempo su questo controverso personaggio americano, ma credo possa bastare concludere con un vecchio adagio.

Se un pagliaccio arriva a palazzo, questo non lo renderà un degno re: sarà il palazzo a diventare un circo.

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