L’europarlamentare eletto con il Pd: “Quando il pensiero pacifista concreto si incarna nelle istituzioni è sempre una gran bella notizia. La nuova presidente la pensa come me. La regione può essere un laboratorio per il campo largo. Le parole del Pontefice su Gaza? Quella israeliana è pulizia etnica”
“Stefania Proietti è stata la scelta giusta. L’espressione dell’isola bianca Assisi, del centro che guarda a sinistra, recuperando la lezione degasperiana. E che è capace di buona amministrazione”. L’europarlamentare Marco Tarquinio la nuova presidente dell’Umbria, che ieri ha sconfitto Donatella Tesei, la conosce da anni. “Abbiamo combattuto le stesse battaglie, io nel mio lavoro di giornalista e lei nel suo d’ingegnera. Esprimendo le stesse posizioni, sulla pace e sulla guerra, sull’ambiente. E’ stata lei stessa a dirlo in alcune interviste: ‘La penso come Tarquinio’. Questo risultato è il segno che sono posizioni serie”. E come la pensi l’ex direttore di Avvenire è piuttosto noto, a partire dai grandi conflitti della nostra epoca. Solo per fare qualche esempio contingente. La decisione di Biden di rifornire gli ucraini di missili americani da utilizzare in Russia? “Rientra nel gioco putiniano. C’è qualcuno che dopo quasi tre anni può dire che la guerra è stata la cura?”. Le posizioni del Papa, che ha alluso alla possibilità che quello in corso a Gaza sia un genocidio? “Ha usato una formula prudente. Io sto dalla parte della Corte penale internazionale, che accusa sia Hamas che Netanyahu ma con capi d’imputazione diversi. Non ho elementi per dire che sia un genocidio ma di certo si configura come una pulizia etnica, una rappresaglia immane rispetto alla caccia all’ebreo vista il 7 ottobre. I fatti sono tenaci e non si può non tenerne conto”.
Ma torniamo all’Italia. E quindi la vittoria di Proietti è un rilancio del messaggio pacifista a livello nazionale? “In questo momento servono parole giuste, parole che Proietti nel suo territorio ha già dimostrato di saper utilizzare, fare sue”, analizza Tarquinio. “Dovesse esserci una spinta a livello nazionale, poco importa se vale più il messaggio di centro o prettamente di sinistra, sarebbe un messaggio di pace importante. Capace di ridare un po’ di speranza e di cuore alla gente, ora che sembra stia calando la notte a livello internazionale. Quando il pensiero pacifista concreto si incarna nelle istituzioni è sempre una gran bella notizia. E non solo per la mia terra, che è terra di incontro e screziature etniche, religiose e culturali, una Assisi gemellata con Betlemme e affratellata con Israele. Sarebbe un messaggio politico molto forte”.
La vittoria di Proietti s’è giocata su alcune migliaia di schede. Secondo Tarquinio “è un messaggio importante per la regione, perché viene dopo anni di scoramento. Cinque anni fa prevalse una scelta di discontinuità, ma è come se con la destra si sia passati dalla padella alla brace. Certo, continuo a pensare che ci siano degli evidenti segnali di difficoltà per la nostra democrazia, perché non è mai un bene se le scelte vengono affidate alle minoranze, quando sempre meno gente va a votare”. Ma certo, in un combinato disposto con la vittoria solida in Emilia-Romagna, permette al cosiddetto campo largo di tirare un sospiro di sollievo. “E anche da questo punto di vista credo che l’Umbria sia un laboratorio, perché qui non ci si è messi insieme semplicemente per raggiungere una somma ma a partire dai contenuti, dalle cose da fare. Va verso la costruzione di quel campo unito della solidarietà che io auspico”, dice ancora Tarquinio.
Forse che, insistendo sul pensiero pacifista, questa vittoria in Umbria possa servire pure a far fare la pace a Elly Schlein e Giuseppe Conte, i cui rapporti sono apparsi particolarmente freddi nelle ultime settimane? “Io credo che tra i diversi leader ci siano condizioni molto diverse”, dice l’europarlamentare eletto a Bruxelles tra le file del Pd. “Schlein ha guidato i dem verso la vittoria, ha un trend positivo, anche in Liguria dove s’è perso ha portato il Pd a essere il primo partito. Pure Avs è in ottima salute. Mentre da una parte Conte e dall’altra l’ex Terzo polo attraversano una fase più complicata. Anche se sono convinto che il processo guidato dal leader 5s vada rispettato perché produrrà una definizione più chiara di cos’è il M5s oggi. E a Conte va dato atto di aver accettato una partita molto seria con Grillo”. Insomma c’è un prima e un dopo l’Umbria. “Abbiamo avuto la prova che quando i leader sono capaci di costruire un’alternativa forte, una proposta comune, la destra-centro si può battere”, dice ancora Tarquinio. “Altrimenti si continueranno a dare chance a chi continua a stare insieme per interessi interni e a livello europeo si divide in tre gruppi diversi”.