Dopo il feroce raid sull’Ucraina, la svolta di Biden: sì ai missili contro la Russia

In vista della controffensiva delle truppe russe e nordcoreane per riconquistare il territorio del Kursk, gli Stati Uniti danno il via libera all’uso degli Atacms. Il premier britannico Starmer verso il G20 di Rio: “Dobbiamo raddoppiare gli sforzi”. Come le armi a lungo raggio potrebbero influenzare la guerra

Ieri sera la Russia ha lanciato un nuovo pesante attacco all’Ucraina, sulla quale sono piovuti 120 missili e 90 droni. L’attacco, uno dei più massicci da mesi, ha causato ingenti danni alle infrastrutture energetiche e almeno 10 vittime a Sumy, nella zona occidentale del paese, vicino al confine, tanto che la Polonia ha fatto decollare i caccia a scopo precauzionale.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dato il via libera all’Ucraina per utilizzare missili americani a lungo raggio Atacms (Army Tactical Missile System), per colpire obiettivi all’interno del territorio della Russia. La notizia, diffusa dal New York Times (che ha parlato con alcuni funzionari dell’Amministrazione) e confermata da più fonti, non è stata ancora annunciata formalmente. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky tuttavia ha affermato che “i missili parleranno da soli”. Secondo quanto riportano i media americani, gli Stati Uniti consentiranno all’Ucraina di utilizzare i missili – oltre che sul proprio territorio – anche per mantenere il piccolo pezzo di territorio russo che occupa a Kursk. A pesare sulla decisione degli Stati Uniti, che comunque ha diviso i consiglieri del presidente, ci sarebbe anche il fatto che la Russia ha permesso a truppe nordcoreane di combattere al fianco dei russi a Kursk. Inoltre, l’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca sta sollevando timori sul futuro del sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina, e il presidente Biden è apparentemente intenzionato a fare tutto il possibile per aiutare nel poco tempo che gli resta in carica. La scelta di Biden arriva infatti due mesi prima del ritorno alla Casa Bianca del presidente eletto Donald Trump, che ha promesso di limitare il sostegno economico e militare all’Ucraina. Trump ha detto poco su come risolverebbe il conflitto ma il vicepresidente eletto JD Vance ha delineato un piano che consentirebbe ai russi di mantenere il territorio ucraino che le loro forze hanno occupato.

Intanto il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer ha affermato che “dobbiamo raddoppiare gli sforzi per rafforzare il nostro sostegno all’Ucraina” mentre si dirigeva al vertice del G20 a Rio de Janeiro. Starmer ha dichiarato che l’Ucraina è “in cima” alla sua agenda al summit dei leader mondiali e che “ci deve essere pieno sostegno finché sarà necessario”. La scorsa settimana c’è stato anche il primo contatto telefonico tra Olaf Scholz e Vlamidir Putin in due anni. Il cancelliere tedesco ha chiesto a Putin di “negoziare con l’Ucraina con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura, sottolineando la determinazione incrollabile della Germania a sostenere l’Ucraina nella sua battaglia difensiva contro l’aggressione russa finché necessario”. Putin, dal canto suo, ha detto che “possibili accordi devono tenere conto degli interessi di sicurezza della Federazione russa, partire dalle nuove realtà territoriali e, la cosa più importante, affrontare le cause del conflitto alla radice“.

Come i missili a lungo raggio potrebbero influenzare la guerra

I missili balistici Atacms della Lockheed Martin sono tra i più potenti finora forniti all’Ucraina, in grado di percorrere fino a 300 chilometri. I funzionari ucraini e statunitensi si aspettano una controffensiva delle truppe russe e nordcoreane per riconquistare il territorio del Kursk dove truppe ucraine si sono trincerate. Kyiv potrebbe utilizzare gli Atacms per difendersi dall’assalto, prendendo di mira basi militari, infrastrutture e depositi di munizioni russi. La fornitura di missili probabilmente non sarà sufficiente a cambiare le sorti della guerra. L’equipaggiamento militare russo, come i jet, è già stato spostato in aeroporti più all’interno del paese, ma le armi potrebbero garantire all’Ucraina un certo vantaggio in un momento in cui le truppe di Putin stanno guadagnando terreno e il morale è basso. “Non credo che sarà decisivo”, ha detto alla Bbc un diplomatico occidentale a Kyiv. “Tuttavia, si tratta di una decisione simbolica tardiva, volta ad alzare la posta in gioco e dimostrare sostegno militare all’Ucraina. Potrebbe aumentare i costi della guerra per la Russia“. Inoltre ci sono anche dubbi sulla quantità di munizioni che verranno fornite. Ma rafforzare militarmente la posizione dell’Ucraina, pare pensare adesso l’Amministrazione Biden, potrebbe garantire all’Ucraina una leva in eventuali colloqui di pace futuri.

Per mesi l’Amministrazione si è rifiutata di autorizzare l’Ucraina a colpire la Russia con missili a lungo raggio, per paura di fomentare l’escalation del conflitto. Vladimir Putin ha detto che considererebbe l’uso di armi occidentali sul suo territorio come una “partecipazione diretta” dei paesi della Nato alla guerra. Tuttavia il Cremlino ha già stabilito delle “linee rosse” in passato e alcune, tra cui la fornitura di moderni carri armati e jet da combattimento a Kyiv, sono state oltrepassate senza innescare una guerra diretta tra Russia e Nato. Kurt Volker, ex ambasciatore statunitense presso la Nato, ha detto che la decisione di limitare l’uso dell’Atacms è stata “completamente arbitraria e presa per paura di ‘provocare’ la Russia”. “Tuttavia, è un errore rendere pubblico un simile cambiamento, poiché fornisce alla Russia un preavviso di potenziali attacchi ucraini”. Infine, c’è da capire cosa farà il presidente eletto Trump: molti in Ucraina temono che terrà fede alla sua promessa e taglierà le consegne di armi, tra le quali anche i missili Atacms.

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