Roma (Ansa)
Roma (LaPresse)
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Torino (Ansa)
Torino (Ansa)
Genova (Ansa)
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Torino (Ansa)
Torino (Ansa)
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Ragazzi e ragazze di tutta Italia si sono radunati in diversi cortei in occasione della giornata internazionale degli studenti del 17 novembre, per lo sciopero indetto dai sindacati contro il governo e le politiche scolastiche del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il nome della manifestazione – poco attinente alle politiche scolastiche e molto al governo – è No Meloni day.
A Torino si sono registrati momenti di tensione e 15 agenti sono rimasti feriti. I manifestanti hanno lanciato diversi oggetti contro le forze dell’ordine, tra cui anche un petardo che nella deflagrazione ha sprigionato sostanze urticanti. Gli agenti si sono rivolti al pronto soccorso per accertamenti. Nella stessa città è stato bruciato per strada il manichino con il volto del ministro Valditara. “Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi”, ha commentato Giorgia Meloni su X, esprimendo “totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l’augurio di una pronta guarigione. Spero che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni”.
La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha presto replicato: “Il diritto alla protesta, a manifestare e a scioperare non può e non deve mai essere confuso con l’aggressione violenta nei confronti di nessuno. La violenza è intollerabile, così come la strumentalizzazione politica della violenza che non dovrebbe fare nessuno, in particolare modo chi ha responsabilità di governo”.
Critiche anche dalla Lega. ”Violenza, rabbia, odio e soprattutto 15 poliziotti feriti: a Torino è andata in scena l’ennesima brutta manifestazione dell’estrema sinistra” ha affermato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ritiene “desolante pensare che qualche parlamentare od opinionista radical chic si scandalizzerà perché definisco i facinorosi comunisti ‘zecche rosse’ anziché preoccuparsi dell’aggressione sistematica alle donne e agli uomini divisa, ai quali va la mia totale solidarietà”. Mentre Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario di stato alla giustizia, ha mandato la sua solidarietà al ministro Valditara: “Bruciare un fantoccio con la sua immagine non è una protesta, ma un gesto intimidatorio. Come governo continueremo a batterci per porre fine a questo clima di odio e di violenza alimentato dalla farsa buonista di certi sinistri facinorosi”. Si aggiunge anche lo stesso ministro dell’Istruzione, che sul suo profilo X commenta: “E sarebbero questi gli interlocutori democratici? La scuola italiana non ha bisogno di replicanti degli estremisti degli anni ’70”.
In diverse città gli studenti hanno portato in giro cartelli con i volti dei ministri sporcati da una mano insanguinata. Oltre Meloni, Tajani, Piantedosi e Crosetto c’è anche quello della leader dem Elly Schlein, “complice del genocidio” secondo i manifestanti. Cartelloni e fumogeni hanno invaso piazzale Ostiense a Roma, dove il corteo di studenti è poi arrivato al ministero dell’Istruzione e del Merito. A sfilare, tra le strade della capitale, anche un asino di cartapesta con al collo la scritta “ministro Bernini” accompagnato da un manifesto che recita “contro il governo della guerra, dei tagli e delle riforme all’università”. Poco dietro, decine bandiere palestinesi sono state sventolate al grido di “free free Palestine”.
“Oggi scendiamo in piazza – dice una studentessa romana al megafono – perché questa non è la nostra idea di scuola, non vogliamo questa scuola del merito che crea una studenti di serie A e di serie B e favorisce un ambiente discriminatorio e classista. A causa di questo governo ogni giorno vediamo la nostra libertà e il nostro futuro sgretolarsi davanti ai nostri occhi”. Poco dietro alla testa del corteo, i membri dei gruppi politici studenteschi Opposizione Studentesca d’Alternativa (Osa) e Cambiare Rotta che espongono lo striscione con su scritto “Cacciamo il governo dei tagli e dell’alternanza – No Meloni Day”.
“Contro un governo di fascisti e sionisti” recita un altro striscione dei collettivi studenteschi romani. “Più diritti per gli studenti, più qualità per la scuola. Non vi crediamo più” si legge su un altro. Verso la fine del Ponte Sublicio, cinque studenti con il volto coperto da foulard rossi, le braccia tese verso l’alto e le manette ai polsi si sono schierati davanti al cordone degli agenti del reparto mobile in tenuta antisommossa, mentre dal corteo veniva lanciata vernice rossa. Al collo dei giovani alcuni cartoni con su scritto “arrestateci/e tutti/e” , “stop repressione subito” e “No ddl 1660”, rifererito al ddl sicurezza.
A Genova sulla faccia di Meloni sono stati disegnati i baffetti di Adolf Hitler con la scritta: “Dominare un popolo ignorante è più facile per un dittatore”. Mentre a Milano il corteo dei collettivi studenteschi si è fermato davanti la sede di Assolombarda, dove alcuni manifestanti con le mani sporche di vernice rossa hanno srotolato uno striscione recante la scritta: “Avete le mani sporche di sangue. L’alternanza uccide”. Poco prima, altri studenti vestiti con tute bianche e mascherati, hanno lanciato palloncini pieni di vernice rossa contro la facciata del supermercato Carrefour nel centro Milano. Il titolare del negozio è corso fuori cercando di fronteggiare i responsabili, prima dell’intervento delle forze dell’ordine.