Matteo Librizzi permette a tutti di sognare

Nella vittoria di Varese contro la Virtus Bologna, il neo-capitano della Openjobmetis segna 28 punti in 32 minuti e vince il titolo di Mvp della giornata. Inutili i 23 punti di Marco Belinelli e i 19 del georgiano Tornik’e Shengelia

Domenica sera, la sfida della Serie A di basket tra Openjobmetis Varese e Virtus Segafredo Bologna doveva essere una partita senza storia. Troppo grande la distanza tra le due squadre. Gli uomini di coach Luca Banchi non avevano mai perso in campionato (sei vittorie in altrettante partite), mentre il team lombardo, penultimo in classifica, aveva vinto una sola volta. In più la partenza del playmaker italo-americano Niccolò Mannion direzione Emporia Armani Milano e il ritardo nel tesseramento di Alex Tyus e Keifer Sykes sembravano dover condannare Varese a un campionato non esaltante. E invece la partita è finita 104 a 95 per i padroni di casa e l’mvp della giornata l’ha vinto un ragazzo varesino di 22 anni: Matteo Librizzi.

Il coach italo-argentino Herman Mandole aveva nominato capitano il classe 2002 appena una settimana prima, il più giovane di tutti i campionati di Serie A, A2 e B. In risposta lui ha dato il miglior esempio possibile a tutti i compagni: ha messo a referto 28 punti in 32 minuti con 5 triple, tirando con il 67 per cento di realizzazione, e aggiungendo ai canestri 9 assist, 3 palle rubate e 40 di valutazione totale. “Una prestazione di alto profilo, una serata speciale”, ha riconosciuto anche l’allenatore avversario. Per trovare un italiano a Varese che abbia fatto una prestazione migliore bisogna tornare indietro fino al suo anno di nascita: Paolo Conti nel 2002 aveva raggiunto un 47 contro Verona.

La serata per Librizzi non era partita benissimo: una palla persa per aver pestato la linea laterale e, fino al 3 a 11 degli ospiti, Matteo aveva accumulato la metà degli errori dal campo totali. Poi la svolta, raddoppio costante su ogni giocatore avversario che gli capitasse vicino, da Alessandro Pajola a Marco Belinelli, assist per i compagni e una tripla in faccia a Daniel Hackett. Non sono bastati i 23 punti di Marco Belinelli e i 19 del georgiano Tornik’e Shengelia alla Virtus Bologna per vincere. Il ragazzino cresciuto nelle giovanili della sua squadra del cuore aveva infatti deciso di entrare nel mondo dei grandi: quarto periodo ha segnato 12 punti senza sbagliare nemmeno un tiro e ha piazzato anche la tripla del nuovo sorpasso sul 91-88 a 120 secondi dalla fine.

Dopo la sconfitta della settimana prima contro Trieste per 107 a 81, Varese aveva perso ogni entusiasmo, ma dopo la vittoria su Bologna qualcosa è cambiato.

La prestazione del ragazzo in maglia numero 13 lascia pensare ai tifosi di potersi togliersi alcune soddisfazioni in questa stagione. Tra il pubblico però c’è una persona che non è rimasta sopresa della partita: sua nonna. A fine partita, il capitano è andato ad abbracciarla, proprio come aveva fatto due anni fa quando segnò il suo primo canestro in Serie A. Magari è ancora presto per parlare della convocazione in Nazionale maggiore da parte di Gianmarco Pozzecco, uno che dalle parti di Varese conoscono bene avendo vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana. ed è prematuro accostarlo ai grandi capitani nati e cresciuti a Varese come Francesco Vescovi e Dino Meneghin, giocatori che hanno segnato la storia della pallacanestro italiana. Ma intanto si conceda a un ragazzo di continuare a sognare e a segnare per la squadra in cui è cresciuto.

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