Giorgia Meloni è chiamata a una prova di maturità dopo la vittoria delle elezioni del candidato repubblicano
L’onda lunga del trumpismo promette di essere un fenomeno non passeggero e duraturo che potrà avere effetti dirompenti anche in Italia.
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Di fronte al trumpismo, nel nostro paese, ci sono tre sfumature diverse, all’interno del governo e queste sfumature possono essere sintetizzate così.
- Approccio alla Salvini: cappellini sfoggiati già in campagna elettorale, parole d’ordine del trumpismo adottate a occhi chiusi e volontà di dettare l’agenda all’interno del governo.
- Approccio alla Tajani: meno entusiasta, anzi molto critico rispetto alle dinamiche del trumpismo, con tentativi diffusi di ricordare che trumpismo non è sinonimo di berlusconismo, perché la destra moderna deve emanciparsi dall’oscurantismo nazionalista.
- Approccio meloniano: imbarazzo diffuso, consapevolezza che cambiare tutto, per Meloni, significa tornare indietro.
Tornare alle origini, e che al richiamo della foresta va trovata un’alternativa. Quale? Una strada c’è: cercare di diventare una mediatrice, una cerniera, un ponte tra due mondi che non si parlano, che non si capiscono, che non si sanno prendere, il mondo del populismo antieuropeista di Trump e il mondo dell’anti trumpismo dell’Europa, e che però un modo per coesistere lo dovranno trovare. Due strade: tornare al passato o guardare al futuro. In ballo oggi non c’è solo il futuro dell’America ma anche il futuro dell’Italia.