Il premio è stato istituito nel 1974 in memoria del giornalista della Rai di Genova morto il 28 gennaio 1966 nella tragedia di Brema, “la Superga del nuoto italiano”. Nel suo piccolo, la sua storia è anche quella degli ultimi decenni del nuoto mondiale
Sua figlia Gloria aveva otto anni e già dormiva. Lo seppe l’indomani. “Ho tuttora quest’immagine stampata nella memoria”, racconta al Foglio Sportivo, “lui con il suo loden verde che si allontana tra la folla del piazzale della stazione Principe e io che lo osservo dal sedile posteriore della Cinquecento grigia di mia zia. Aveva solo 36 anni. Ero abituata alle sue trasferte lavorative, ma in quell’occasione percepii un pericolo, sai, quella paura infantile del distacco dai genitori. Quel giorno mi ha lasciato una sensazione di fatalità che ho dovuto combattere a lungo nella mia vita. Fu mia madre a dirmelo mentre guardavamo una sua foto in camera da letto. Non usò la parola morte, ma mi spiegò che c’era stato un incidente e che papà non sarebbe più tornato. Fu delicata e schietta allo stesso tempo”. Il Trofeo Nico Sapio compie 50 anni: è stato istituito nel 1974 in memoria del giornalista della Rai di Genova morto il 28 gennaio 1966 nella tragedia di Brema, “la Superga del nuoto italiano”, 46 vittime tra cui sette atleti della Nazionale azzurra, il loro allenatore e, appunto, l’inviato della tv di stato per quella che avrebbe dovuto essere la prima gara di nuoto trasmessa in eurovisione. Scrisse Dino Buzzati sul Corriere della Sera: “Non erano famosi e neanche ricchi. Anche se avessero vinto tutte le gare non avrebbero guadagnato un soldo. Erano i puri, gli asceti dello sport, i candidi e generosi, con la faccia ancora da bambini”.
Era la sera del Festival di Sanremo. I vertici della federazione, invece, si trovavano a Recco per una partita della Coppa dei campioni di pallanuoto. C’è molta Liguria in questa storia, anche se in realtà Nico Sapio era nato a Novara nel 1929 e, prima di approdare a Genova, aveva lavorato anche nelle sedi Rai di Bolzano e Milano. Ex studente di medicina, amava il rugby e l’atletica leggera, “ma gli sport acquatici erano diventati la sua passione”. Aveva commentato il nuoto alle Olimpiadi del 1960 e del 1964. Naturalmente era anche la voce da Marassi di Tutto il calcio minuto per minuto: la sua ultima radiocronaca è stata Sampdoria-Juventus del 16 gennaio, uno 0-0 come ne capitavano tanti, in quegli inverni, negli stadi di provincia. Dopo la morte è stato sostituito per oltre 40 anni dal collega e amico Alfredo Provenzali.
“Era un papà seducente, divertente, ma anche distratto”, continua Gloria, “io volevo disperatamente la sua attenzione e già a tre anni avevo capito di avere un’arma infallibile: concedergli delle interviste. E così facevamo, lui con il microfono in mano a inventare domande e io a inventare risposte. Ma non si occupava soltanto di sport: era eclettico, amava la letteratura, la danza e la pittura. Lavorava anche per TV7 e aveva intervistato Grace Kelly e La Bella Otero. Mi prendeva in braccio, apriva i suoi libri e mi spiegava i quadri di Raffaello, Goya, Picasso. Tutto quello che so sulla pittura risale a quell’epoca lì. Al posto delle fiabe mi leggeva ‘Pian della Tortilla’ di Steinbeck”.
“E poi era amico di Fabrizio De André e Paolo Villaggio”, prosegue la figlia, “e con loro trascorreva le notti della dolce vita genovese. A volte si esibivano in qualche locale della Riviera o sulle navi da crociera. Amava soprattutto il jazz. Era consapevole del talento di Fabrizio e faceva il tifo per la sua carriera che stava cominciando proprio in quegli anni. A casa mi cantava le sue canzoni. Io ero amica di Elisabetta, la prima figlia di Villaggio, ci frequentavamo perché siamo quasi coetanee. Paolo era quello che organizzava le vacanze. L’ultimo viaggio insieme lo avevano fatto a New York”.
All’edizione numero 50 del Trofeo Nico Sapio, nella piscina “Sciorba” di Genova, ci sono il padrone di casa Alberto Razzetti, Lorenzo Mora, Leonardo Deplano, Alessandro Ragaini, Gianmarco Sansone, Sara Curtis e Lisa Angiolini. Il meeting in vasca corta, internazionale dal 1988, ospita quest’anno atleti da Francia, Svezia, Romania, Albania, Turchia, Lettonia e Moldavia. Nel suo piccolo, la sua storia è anche la storia degli ultimi decenni del nuoto mondiale: i record della competizione appartengono a Federica Pellegrini, Simona Quadarella, Benedetta Pilato, Thomas Ceccon, ma anche alla statunitense Natalie Coughlin e alla francese Camille Muffat, morta nel 2015 a 25 anni in un incidente in elicottero. Come Nico Sapio, il medesimo tragico destino.