Scholz licenzia il suo ministro delle Finanze. Si apre la crisi del governo tedesco

Il cancelliere perde la pazienza e allontana dall’esecutivo il liberale Lindner, che chiedeva il ritorno alle urne nella primavera del 2025. La coalizione si è definitivamente spaccata per divergenze insanabili sul budget e resta dunque aperta la sfida sulla legge di Bilancio da approvare mentre l’economia arranca

Alla fine ha fatto ricorso ai suoi poteri da cancelliere. Olaf Scholz ha perso la pazienza con l’irrequieto ministro delle Finanze e leader del Partito liberale (Fdp) Christian Lindner. Secondo la Bild lo stesso Lindner si preparava ad annunciare l’uscita dei suoi ministri dalla coalizione ma Scholz l’ha preceduto. Questa sera, durante un lungo vertice di coalizione per sanare le divergenze, il ministro delle Finanze aveva chiesto il ritorno alle urne nella primavera del 2025 – ovvero sei mesi prima della scadenza naturale della legislatura – ma il cancelliere, sempre secondo le indiscrezioni della stampa, aveva rifiutato.

In Germania si è aperta ora una crisi di governo. La coalizione si è “definitivamente spaccata”, come ha scritto lo Spiegel, per divergenze insanabili sul budget e resta dunque aperta la sfida sulla legge di Bilancio da approvare mentre l’economia arranca. Una delle previsioni è che la Germania possa entrare in esercizio provvisorio, un’altra è che Scholz possa mettersi alla guida di un governo di minoranza ma senza i voti necessari per approvare la legge di Bilancio, aumentando così comunque le possibilità di un voto di sfiducia e di elezioni anticipate. Il presidente federale Frank-Walter Steinmeier parlerà stamattina sulla situazione politica. Ieri sera, in una dichiarazione alla stampa, Scholz ha detto di sentirsi “obbligato a fare questo passo per evitare danni al nostro paese”, attribuendo la colpa a Lindner. La crisi al buio si apre nel giorno della rielezione di Donald Trump in America e nell’incertezza europea su quello che significherà per il futuro (anche economico) dell’Unione.

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