Il re del cahemire dà il suo endorsement alla candidata di centrosinistra Stefania Proietti, ma ammette di apprezzare anche l’avversaria leghista Donatella Tesei
Il suo endorsement, com’è ovvio, va alla candidata di centrosinistra. Ma non disdegna comunque l’avversaria di centrodestra. Anzi. Il Gianni Agnelli dell’Umbria vota Stefania Proietti giacché l’animo suo “è incorruttibile, e il cuore batte a manca”. Epperò – aggiunge – collabora di buon grado coi governi di destra. Perché a Brunello Cucinelli, il re del cachemire nato a Passignano sul Trasimeno, piacciono entrambe le candidate presidenti della sua regione. Gli garba Stefania Proietti ma pure la presidente uscente della Lega Donatella Tesei: entrambe in corsa per la presidenza dell’Umbria verde ed “entrambe garbate – dice – entrambe gentili, parimenti educate e votate alla ‘bella politica’”. Due sante in terra di santi, insomma. O almeno così le vede l’imprenditore umanista raggiunto dal Foglio in un grande slancio ambidestro. Al punto che il lettore maligno potrebbe ritenere l’animo di Brunello sia come alcuni dei suoi (bellissimi) capi: incorruttibile, certo, non meno che double face. Di sinistra nel cuore e di destra all’occasione. Ma questa, si capisce, è solo una cattiveria. Perché Cucinelli ama la politica in senso greco-classico. E la ama talmente tanto, spiega, che non la fa ma la insegna. Letteralmente. Nella sua scuola sulla collina di Solomeo, in provincia di Perugia, si parla infatti di “bella politica” come ai tempi di Pericle. E Cucinelli rivela al Foglio d’aver invitato Antonio Tajani, nientemeno – anche lui “gentile, una bella persona” – insieme ai ragazzi di Forza Italia per parlare loro di Epicuro.
Ma Brunello, le piace anche Forza Italia? “Io parlo con tutti, a prescindere dall’appartenenza politica, purché il dialogo sia ispirato alla gentilezza. E devo dire – tornando all’Umbria – che la campagna elettorale è stata molto equilibrata”. Gentilezza, certo, ma non per questo il famigerato “campo largo” la tocca piano allorché accusa Donatella Tesei d’aver fatto a brandelli il sistema sanitario regionale. “Al di là della mia ideologia, su questo ammetto di non essere troppo d’accordo”. Su cosa non è d’accordo? “La sanità umbra era un’eccellenza, seconda solo alla Lombardia, che ha semmai subito un leggero calo nell’organizzazione. Nulla di irreversibile. Nulla di drammatico, come dice invece Stefania Proietti”. Chiaro.
Ma adesso, dopo aver parlato con noi di Pitagora e Spinoza, di Pericle e Rousseau, dopo aver rinnovato l’invito a Tajani, vorremmo anche sapere chi delle due candidate è la meglio vestita (del resto si sa che l’abito fa il monaco, e lo fa ancor più in Umbria: terra di frati tirati per il saio dalla politica). “Devo dire che sono due brave umbre anche nell’abito”. Brave quanto la presidente Giorgia Meloni? Ci hanno detto che molti capi della premier sono a firma Cucinelli. È così? “Mi onora e mi fa piacere vedere che Meloni porta i miei abiti”. Ha invitato anche lei e i giovani di FdI alla scuola di politica di Solomeo? “No. Ma ammetto che stimo l’operato dell’esecutivo. Un governo che a differenza di altri – e qui Cucinelli starà alludendo al Cav.? – non m’imbarazza. E soprattutto all’estero mi fa fare bella figura”. Cosa la inorgoglisce, a parte i maglioni? “Penso che la disoccupazione bassa sia un successo a prescindere da chi lo realizza. Dopotutto, i governanti sono ‘custodi pro tempore’. L’importante è aspirare alla ‘bella politica’ sempre, come le ho detto. A destra come a sinistra”. Epperò lei voterà sempre a sinistra. “Non c’è dubbio. Io voto sempre il mio ideale, mai la persona. Voto l’ideologia, mai il candidato. E poi si sa: sono un moderato di centrosinistra. E la mia natura non cambia”. Neppure cambia se Meloni indossa i maglioni, conferma Cucinelli.. Ma adesso, chissà se gli hanno chiesto – e a questo punto non sapremmo dire chi gliel’ha chiesto – di scendere in campo. “Ma no. Ormai lo sanno che è più facile, per me, diventare papa o monaco part time”. Da stilista a monaco è un attimo. E che dire? L’abito c’è tutto.