Elezioni americane, tutti gli aggiornamenti. Trump sarà il 47esimo presidente degli Stati Uniti

Il candidato repubblicano ha vinto nettamente le elezioni negli Stati Uniti: “Abbiamo fatto la storia. Aiuteremo il paese a guarire”. Il Gop avrà la maggioranza al Senato. I risultati e le reazioni

Donald Trump ha vinto le elezioni americane e sarà il 47esimo presidente degli Stati Uniti. Qui sotto la mappa aggiornata con i risultati, stato per stato, e il numero dei grandi elettori. Qui invece potete rivedere la diretta commentata dalla redazione del Foglio con Giuliano Ferrara, i nostri inviati e tanti ospiti.

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Harris ha chiamato Trump per congratularsi per la vittoria

La vicepresidente americana Kamala Harris ha telefonato al presidente eletto Donald Trump per concedete la vittoria e congratularsi con lui. Lo scrive il Washington Post citando un assistente di Harris. Secondo quanto riporta il New York Times, invece, Harris e Trump hanno discusso della necessità di ”una transizione pacifica dei poteri”. Harris avrebbe anche chiesto a Trump di essere ”un presidente di tutti gli americani”, ha aggiunto un consigliere della vice presidente chiedendo di restare anonimo.

Trump vince in Michigan e consolida il trionfo

Donald Trump incassa altri 15 grandi elettori grazie al Michigan e sale così a 292, di gran lunga più avanti rispetto ai 224 ottenuti dalla rivale democratica. Nel 2020 aveva premiato Joe Biden, ma ora consolida la vittoria di Trump con il 49,7per cento di preferenze e uno scarto di 81mila voti da Kamala Harris.

Tensione fra i dem

Il presidente uscente degli Stati Uniti Joe “Biden ha molte responsabilità per questa” sconfitta elettorale, e “francamente dovrebbe assumersi le sue responsabilità”. A dirlo alla Cnn è un funzionario della campagna elettorale di Kamala Harris che sceglie di rimanere anonimo. A Biden viene contestato di aver cercato una rielezione invece di mantenere la promessa fatta durante la campagna elettorale del 2020, quando si era presentato come un presidente di “transizione”.


I democratici ritengono infatti che se il presidente avesse sin da subito deciso di non ricandidarsi, ci sarebbe stata una competizione serrata alle primarie per scegliere il nuovo candidato del partito democratico. Il quale avrebbe potuto beneficiare di maggiore tempo e possibilità per organizzare e condurre la propria campagna elettorale. Secondo il funzionario, i dem non hanno avuto l’opportunità di decidere se la vicepresidente fosse davvero la candidata più forte da presentare contro Donald Trump, finendo per realizzare una “campagna di Biden con nuovi poster” Per alcuni assistenti dem intervistati dalla Cnn, durante il discorso che pronuncerà nel pomeriggio alla Howard University a Washington la vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris “implorerà i suoi sostenitori perché accettino il risultato delle elezioni”.

Il discorso di Kamala Harris

La vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris parlerà alle 22 (ora italiana) ai suoi sostenitori e alla nazione dalla Howard University, dove ieri sera una folla si era riunita a seguire i risultati elettorali. Lo rende noto la Nbc News citando tre collaboratori di Harris.

Le reazioni italiane

Il primo commento arriva dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che su X ha pubblicato un post in cui si congratula con Donald Trump per la vittoria: “A nome mio e del Governo italiano, le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni ‘sorelle’, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente”. “Buon lavoro, Presidente Donald Trump”, ha scritto sempre sui social il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini, mentre il leader di Forza Italia Antonio Tajani si è espresso così: “Siamo un paese amico e con grande sincerità e amicizia sono convinto che collaboreremo bene anche con l’amministrazione Trump”. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein la vittoria di Trump è “una brutta notizia”.

Trump conquista il Winsconsin: è il nuovo presidente degli Stati Uniti

Donald Trump con i dieci grandi elettori del Winsconsin arriva a quota 277 e diventa il 47esimo presidente americano. Il tycoon ha ottenuto il 49,9 per cento delle preferenze contro il 48,6 di Kamala Harris. Nel 2020, in Winsconsin aveva vinto Joe Biden con un margine dello 0.63 per cento contro Trump

Tesla vola in Borsa

Le principali Borse europee aprono l’odierna sessione in territorio positivo. Francoforte avanza dell’1,21 per cento, mentre Londra rileva un incremento dell’1,24 per cento e Parigi guida i guadagni con un +1,62 per cento. A spiccare il volo a Piazza Affari è Tesla, che apre la seduta con un balzo del +13,34 per cento. Il titolo del colosso automobilistico di Elon Musk beneficia dell’esito delle elezioni statunitensi, che vedranno una probabile vittoria di Donald Trump, sostenuto dal magnate sudafricano fin dalle prime battute della campagna elettorale, anche grazie a donazioni da decine di milioni di dollari.

Le reazioni internazionali

Il più grande ritorno della storia” ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu a proposito della vittoria del tycoon: “Cari Donald e Melania Trump, congratulazioni per il vostro più grande ritorno della storia! Il suo storico ritorno alla Casa Bianca rappresenta un nuovo inizio per l’America e un forte rinnovato impegno nei confronti della grande alleanza tra Israele e America. Questa è una grande vittoria!”. Di “storica vittoria” ha parlato anche il primo ministro inglese Keir Starmer, mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha commentato: “Congratulazioni al presidente Donald Trump. Pronto a lavorare insieme come abbiamo saputo fare per quattro anni. Con le vostre convinzioni e le mie. Con rispetto e ambizione. Per più pace e prosperità”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato così in un lungo post su X l’esito delle elezioni americane: “Ricordo il nostro bell’incontro con il presidente Trump a settembre, quando abbiamo parlato nei dettagli del partenariato strategico tra Ucraina e Stati Uniti, del piano per la vittoria e dei modi per porre fine all’aggressione russa contro l’Ucraina. Apprezzo l’impegno del presidente Trump per l’approccio ‘pace attraverso la forza’ negli affari globali. Questo è esattamente il principio che può nei fatti avvicinare la pace giusta in Ucraina. Spero lo metteremo in pratica insieme”. L’Ucraina, “in quanto una delle più forti potenze militari d’Europa è impegnata a garantire pace e sicurezza a lungo termine in Europa e nella comunità transatlantica con il supporto dei nostri alleati”. Il presidente ucraino auspica di potersi “congratulare di persona” con Trump.

Anche dalla Spagna arrivano le congratulazioni a Donald Trump “per la vittoria e l’elezione a 47esimo presidente degli Stati Uniti” da parte del premier spagnolo Pedro Sanchez, che in un post annuncia: “Lavoreremo sulle nostre relazioni bilaterali strategiche e su una forte partnership transatlantica”. Mentre Marine Le Pen augura all’imprenditore repubblicano “ogni successo nella sua nuova presidenza degli Stati Uniti”. Per la leader di Rassemblement National “la nuova era politica che si apre deve contribuire al rafforzamento delle relazioni bilaterali e al perseguimento del dialogo e della cooperazione costruttiva sulla scena internazionale”. Rimanendo in Francia, il presidente Emmanuel Macron si dice “pronto a lavorare insieme come abbiamo saputo fare per quattro anni. Con le vostre convinzioni e le mie. Con rispetto e ambizione. Per più pace e prosperità”. Aggiunge poi di aver avuto un colloquio telefonico con Olaf Scholz incentrato sulle elezioni negli Stati Uniti: “Lavoreremo per un’Europa più unita, più forte, più sovrana in questo nuovo contesto”. Lo stesso cancelliere tedesco si congratula con Donald Trump per la sua elezione a presidente degli Stati Uniti: “Per molto tempo – si legge in un post su X – Germania e Stati Uniti hanno lavorato insieme con successo promuovendo prosperità e libertà sulle due sponde dell’Atlantico. Continueremo a farlo per il bene dei nostri cittadini”.

Harris vince in Minnesota

Nonostante alcuni media americani diano per scontata la vittoria di Trump, lo spoglio assegna la vittoria del Minnesota alla candidata dem con il 51,8 per cento delle preferenze. Kamala Harris passa dunque a 224 grandi elettori, nonostante il rivale sia a un passo dai 270 che servono per vincere.

Il discorso di Trump

“Stanotte abbiamo fatto la storia. Aiuteremo il paese a guarire”. Lo dice Donald Trump davanti ai suoi sostenitori al Convention center di Palm Beach. “È una vittoria magnifica, renderemo di nuovo grande l’America” afferma il repubblicano accompagnato dalla sua famiglia e dal running mate JD Vance. “Non avrò pace finché non avremo mantenuto la promessa di un’America forte, sicura e prospera” aggiunge, “ogni singolo giorno combatterò per voi con ogni singolo respiro del mio corpo”. In conclusione, fa appello all’unità del paese: “Mettiamo le divisioni del passato alle spalle, stiamo uniti”.

Trump vince in Pennsylvania

La Pennsylvania cambia colore, e dal blu del 2020 passa al rosso dei repubblicani. I risultati confermano la vittoria di Donald Trump annunciata quasi un’ora fa da Fox News, con un vantaggio di quasi 200 mila voti su Harris e una quota di preferenze pari al 51 per cento. Lo stato, considerato uno swing state, consegna al candidato repubblicano 19 grandi elettori portandolo a quota 267, a soli 3 punti dalla vittoria.

I repubblicani controllano il Senato

Con 51 senatori eletti su un totale di 100, tra cui due seggi precedentemente assegnati ai dem, il partito repubblicano ha ora la maggioranza dei seggi in Senato. Stando ai conteggi della Cnn, quelli ottenuti dai democratici sono 41. Per quanto riguarda la Camera dei rappresentanti, i repubblicani sono a quota 191 seggi, contro i 165 ottenuti dai rivali, ma per la vittoria servirà raggiungere il numero minimo di 218 seggi.

I seggi sono ufficialmente chiusi

Con la chiusura dei seggi in Alaska alle 7 (italiane), si concludono ufficialmente le operazioni di voto per le elezioni presidenziali statunitensi, ma per la chiusura dello spoglio dei voti occorrera aspettare ancora diverse ore.

Harris vince in New Hampshire

La candidata dem conquista il New Hampshire con il 52 per cento di preferenze e oltre 304 mila voti, conquistando così 4 grandi elettori. Lo stato aveva premiato i democratici anche nel 2020, con la vittoria di Joe Biden. Kamala Harris arriva così a quota 214 grandi elettori, ancora lontana dai 247 ottenuti dal rivale repubblicano.

Trump vince la Georgia

L’ex presidente Donald Trump ha vinto nello stato della Georgia con il 51 quando è stato scrutinato il 96 per cento dei voti. Lo stato, considerato uno “swing state”, torna ai repubblicani dopo che, nel 2020, era stato vinto dai democratici. La Georgia vale 16 grandi elettori, il che fa avanzare Trump a quota 246. All’appello mancano ancora alcuni “stati chiave”, come la Pennsylvania, il Wisconsin e il Nevada (dove lo spoglio non è ancora iniziato), ma la vittoria di Harris si fa sempre meno probabile.

I repubblicani prendono il controllo del Senato

Secondo le proiezioni di diversi media i repubblicani hanno conquistato la maggioranza dei seggi in Senato, raggiungendo quota 51. Insieme al presidente, infatti, nella giornata di ieri si è votato per eleggere i rappresentanti delle due camere degli Stati Uniti. Secondo il quotidiano Usa Today in questa elezione è stata decisiva la vittoria in Ohio del repubblicano Bernie Moreno nei confronti del democratico Sherrod Brown.

Harris vince Virginia e New Mexico

Dopo molte ore d’attesa è stato chiamato il risultato per lo stato della Virginia: qui la candidata democratica Kamala Harris ha vinto, conquistando 13 grandi elettori. A questi si aggiungono anche quelli del New Mexico, stato anch’esso vinto dalla vicepresidente. Harris dunque recupera su Trump, pur restando in svantaggio. Il conto ora è di 230 a 205.

Trump vince lo swing state della Nord Carolina, Harris in Oregon

Donald Trump ha vinto in Nord Carolina. Lo stato americano era uno dei sette “stati chiave” per la vittoria di uno dei due candidati. L’ex presidente ora ha conquistato il voto di 230 grandi elettori: appena quaranta lo separano dal limite di 270 per ottenere la vittoria alla corsa alla Casa Bianca. La vicepresidente Harris resta a 179.

Harris vince in California e nello stato di Washington. Trump si prende l’Idaho

Arrivano le proiezioni anche dalla costa Ovest degli States. La vicepresidente Harris ha vinto lo stato della California, da tempo territorio del partito democratico. Anche nello stato di Washington è data in vantaggio sopra a Trump. Il candidato repubblicano avanza invece in Idaho e resta in testa con 214 grandi elettori contro i 179 di Harris.

Trump vince in Missouri, Montana e Utah. Harris in Colorado

Intorno alle 4, ora italiana, il candidato repubblicano Donald Trump è dato avanti anche negli stati del Missouri, Montana e Utah. L’ex presidente conquista altri venti grandi elettori e arriva a quota 198. La vicepresidente Kamala Harris, invece, conquista il Colorado e guadagna altri dieci grandi elettori, arrivando a quota 109.

Trump vince in Ohio

La vittoria di Trump in Ohio è la terza vittoria presidenziale consecutiva per il Partito repubblicano in uno stato che un tempo era considerato un indicatore politico. I democratici non sono competitivi in Ohio da quando Barack Obama vinse lo stato nel 2012.

Cnn: Kamala Harris vince nel Delaware e nello stato di New York

La candidata democratica si aggiudica i 28 grandi elettori dello stato di New York: era stato vinto anche da Joe Biden nel 2020.

Trump vince in North Dakota, South Dakota, Wyoming, Texas, Louisiana e Nebraska

Alla chiusura di molti seggi Trump si aggiudica 177 voti elettorali mentre Harris 99. Il Texas assegna 40 grandi elettori ed è anche questo una roccaforte repubblicana: un candidato democratico non ottiene la vittoria in Texas dal 1976.

Chiudono i seggi in più di una dozzina di stati

Alle 3 di notte, 21.00 ora locale, si sono chiusi i seggi in Arizona, Colorado, Iowa, Kansas, Louisiana, Michigan, Minnesota, Nebraska, New Mexico, New York, North Dakota, South Dakota, Texas, Wisconsin e Wyoming. Tra questi ci sono anche tre dei sette stati in bilico: Arizona, Michigan e Wisconsin.

Kamala Harris vince in Illinois, Delaware, New Jersey

L’Illinois assegna 19 grandi elettori ed è uno stato storicamente democratico: Joe Biden ha vinto per una percentuale di 17 punti nel 2020. Anche il New Jersey, che assegna 14 grandi elettori, è uno stato in cui un candidato repubblicano alla presidenza non vince dal 1988.

Cnn: Trump vince in Carolina del Sud e Arkansas

Alla chiusura dei seggi in Arkansas, secondo le proiezioni della Cnn vince Donald Trump. L’Arkansas, che assegna sei grandi elettori, è uno stato in cui un candidato democratico alla presidenza non vince dal 1996. Trump vince anche in Carolina del Sud, che assegna nove grandi elettori.

Harris vince nel District of Columbia

La candidata democratica ha vinto a Washington DC: il District of Columbia assegna tre grandi elettori, nel 2020 ha fornito a Joe Biden il suo più ampio margine di vittoria alle elezioni generali con il 92,1% dei voti contro il 5,4% dell’ex presidente Donald Trump. La vicedirettrice del Foglio Paola Peduzzi è a Washington a seguire la notte elettorale dalla Howard University, scelta da Kamala Harris per l’evento di stasera: università storicamente nera, è un luogo fondamentale della formazione della prima donna nera e asiatica che ambisce a diventare presidente degli Stati Uniti.

Chiudono altri seggi alle 20.00, ora locale

Si sono chiusi i seggi anche in Alabama, Connecticut, Delaware, District of Columbia, Illinois, Maine, Maryland, Massachusetts, Mississippi, Missouri, New Jersey, Oklahoma, Pennsylvania, Rhode Island e Tennessee. Alle 20.30 chiudono i seggi in Arkansas. I seggi hanno iniziato a chiudere anche in Kansas, Michigan, North Dakota, South Dakota e Texas, dove tutti i seggi chiudono alle 21:00.

Trump vince in Florida, Tennessee, Missouri, Alabama, Oklahoma, Mississippi, South Carolina

Arrivano le prime proiezioni in altre roccaforti repubblicane: il Mississippi ad esempio, che assegna sei grandi elettori, non elegge un candidato democratico alla presidenza dagli anni ’70. Trump si aggiudica anche i 30 grandi elettori della Florida

Harris vince in Massachusetts, Maryland, Connecticut, Rhode Island

Harris si aggiudica secondo le proiezioni della Cnn 11 grandi elettori in Massachusetts, 10 in Maryland e 7 in Connecticut. 4 grandi elettori a Rhode Island.

Trump vince in West Virginia

Secondo i primi exit poll della Cnn Donald Trump vince in West Virginia, stato storicamente conservatore, che assegna 4 grandi elettori.

Chiudono i seggi nella Carolina del Nord, Ohio e West Virginia

Alle 19:30 ora locale si sono chiusi i seggi anche nello stato in bilico della Carolina del nord, in Ohio e West Virginia. I grandi elettori in gioco in ogni stato sono: 16 nel Nord Carolina, 17 in Ohio e 4 in West Virginia.

Chiudono i seggi in Georgia

Alle 19.00 ora locale si sono chiusi i seggi in Georgia, stato in bilico, South Carolina, Vermont e Virginia. Si sono chiusi anche gli ultimi seggi in Kentucky e in Indiana, e i primi in Florida.

I primi risultati

Secondo le prime proiezioni, Harris vince in Vermont, mentre Trump in Indiana e Kentucky. Il totale è di 19 grandi elettori per Trump e 3 per Kamala: 3 in Vermont, 11 in Indiana e 8 in Kentucky. Kentucky e Indiana sono due stati solidamente repubblicani: nel Kentucky 2020 Trump vinse con oltre 25 punti percentuali di vantaggio, mentre in Indiana con circa 16 punti percentuali di vantaggio.

Chiudono i primi seggi in Indiana e Kentucky

Alle 18.00, ora locale, si sono chiusi i seggi nella maggior parte dell’Indiana e in alcune parti del Kentucky, gli stati con gli orari di chiusura più anticipati del paese.

La notte elettorale con il Foglio: la diretta streaming

Gli orari di chiusura dei seggi, stato per stato

Altissima affluenza in Carolina del nord

Secondo i sondaggi la Carolina del Nord – uno degli stati in bilico – è sulla buona strada per raggiungere o battere il record di affluenza alle urne del 2020. Nelle 25 contee occidentali più colpite dall’uragano Helene, l’affluenza al voto anticipato è stata di due punti percentuali superiore alla media statale fino a domenica.

Guida agli swing states

In fila ai seggi di Washington

Nel District of Columbia la gente in coda pazientemente aspetta di ricevere lo sticker con scritto “I voted” da appiccicare sulle magliette con la compianta giudice Ruth Bader Ginsburg o con le eroine afroamericane dei diritti civili o con scritto Vote, dove la V sono dei libri, la O un pugno del black power, la T un utero e la E una bandiera LGBTQ+. Qui nessuno festeggia in anticipo, sono tutti cauti. Il racconto di Giulio Silvano da Washington.

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