L’onorevole noto per lo sparo di Capodanno, su cui grava un procedimento interno al partito, è stato indicato dal capogruppo meloniano alla Camera per una sostituzione nella commissione che si occupa proprio di armi: “Questione tecnica, durerà solo una settimana”
Fratelli d’Italia nega, nessun segnale di disgelo. “Non c’è un bel niente. La sospensione continua”. E sarà pure così, ma intanto il deputato sospeso per gli spari di capodanno, Emanuele Pozzolo, è stato nominato dal capogruppo Tommaso Foti, in commissione Difesa. La stessa che – guarda caso – si occupa anche di armi.
La posizione di Pozzolo tra i meloniani è in bilico dallo scorso gennaio. Non è uscito ufficialmente dal gruppo ma è stato “sospeso” su diretta richiesta della premier Giorgia Meloni. Nel frattempo mantiene i rapporti con i colleghi, pur non intervenendo in aula e siede ancora nella commissione Affari esteri. E’ indagato per i fatti accaduti nella nottata del 31 dicembre scorso a Rosazza, in Piemonte, quando un colpo partito dalla sua pistola aveva provocato il ferimento di un uomo durante una festa a cui partecipava anche il sottosegretario Andrea Del Mastro. Pozzolo continua a ripetere di essere innocente, “non ho sparato io”.
Nel frattempo è stato deferito al collegio dei probiviri di FdI. Nonostante tutto questo, Foti lo ha indicato per la commissione Difesa. “E’ una questione tecnica”, spiega al Foglio il colonnello meloniano. “La sospensione prosegue. Ma questo ovviamente non impedisce al capogruppo di trasferire un deputato da una commissione all’altra. E’ un provvedimento che durava una settimana in attesa che potessi designare un collega che aveva il Covid”.
C’è solo questo per Foti, che non vuole sentir parlare di (in)oppurtunità politica. “Sono stupidaggini dei giornali, che cercano spettacolo perché – attacca il capogruppo – non vendono copie”. E’ insomma la solita stampa nemica? “Cercano lo spettacolo. Ma questo è un altro paio di maniche”, aggiunge Foti citando anche il caso di Andrea De Bertoldi, espulso-fuoriuscito da FdI quest’estate per poi approdare al Misto. Anche in quel caso, spiega il capogruppo di FdI, c’erano stati movimenti nelle commissioni.
De Bertoldi, che di mestiere fa il commercialista, si dimise dal gruppo dei meloniani ad agosto, poche ore prima che il collegio dei probiviri ne decretasse l’espulsione dopo un procedimento – promosso da Giovanni Donzelli – in seguito a una serie di consulenze considerate sospette. Fu un procedimento al quanto rapido, soprattutto se paragonato ai cosi di Gioventù nazionale e a quello di Pozzolo. “Ma su De Bertoldi la questione è molto diversa”, dice Foti. Non c’era in quel caso alcuna indagine, nel caso di Pozzolo invece la procura di Biella ha chiesto il processo. Le sue sorti in FdI dipenderanno da questo? “Il procedimento interno al partito e quello de giudici sono cose diverse, parallele. E’ indubbio che per un principio di garanzia della persona si aspetta anche quello. Ma i provvedimenti- assicura Foti – non sono necessariamente legati”.
Il 20 novembre i giudici dovrebbero esprimersi sul rinvio a giudizio di Pozzolo, che intanto ha trovato un accordo economico con l’uomo ferito la notte di capodanno: Luca Campana, ha deciso quindi di ritirare la denuncia. Quanto alle altre accuse – porto abusivo d’armi, omessa custodia ed esplosioni pericolose – Pozzolo ha rinunciato al patteggiamento, è convinto di uscirne indenne. Proprio al Foglio, aveva dichiarato: “Per tutelare Delmastro vogliono buttarmi giù dalla torre”. Chissà. Nel frattempo, almeno per una settimana, può tornare a fare il deputato di Fdi. In attesa dei giudici e dei probiviri.