Una visita al credito andino (c’è da non dormirci la notte)

Come ispettore Bce (finto), non mi è restato che dare il rating massimo: AA++. Esame passato nel modo più brillante possibile. Tanto è vero che i mercati hanno colto la palla al balzo

Come ispettore Bce, ieri ho visitato il Credito andino. Il direttore generale è anche sindaco e procuratore della Repubblica. Gli impiegati sanno benissimo steno e dattilografia e computisteria, tre materie fondamentali per un ottimo andamento dell’istituto di credito. Visto tutto, non mi è restato che dare il rating massimo: AA++. Esame passato nel modo più brillante possibile. Tanto è vero che i mercati hanno colto al volo tale relazione. Il titolo azionario in una seduta è passato da 0,5 pesos ad azione a 130. Per poi assestarsi a 91 franchi coloniali. Non dovrei per deontologia… ma se avete quattro risparmi metteteli tutti sul credito andino. C’è da non dormire la notte. Non c’è nessuna garanzia di avere indietro il capitale versato. Gli organi di vigilanza sono nella Foresta amazzonica ed è difficile contattarli per eventuali giuste lamentele. Ma non esageriamo. In Borsa si perde e si guadagna, è sempre stato così.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E’ fidanzato con Monica.

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