Palese (Unirai): “I tagli? Pronti a scioperare. In Rai non sono tutti direttori. Un problema i programmi all’1%”

Il segretario del sindacato: “Se c’è da tagliare va bene, su consulenze e appalti esterni c’è molto da fare. Il giovedì i talk su Rai 2 non funzionano, con una partita di Serie C fa il triplo degli ascolti. Una mobilitazione comune con Usigrai? A una condizione, che sia una battaglia davvero sindacale e non politica. Niente strumentalizzazioni”

I tagli annunciati in manovra? “Siamo pronti anche allo sciopero”. Francesco Palese prepara l’artiglieria. E’ il segretario di Unirai, l’altro sindacato di Viale Mazzini. Quello di destra? “Macché, respingiamo questa etichetta. Ce l’affibbiano per ridurre la platea dei potenziali iscritti”. Sulla legge di Bilancio, Unirai ha pubblicato una dura nota contro il governo. “Era il minimo. Anche perché proprio il 22 ottobre è ripresa la discussione per il rinnovo del contratto di 10 mila dipendenti. Senza dimenticare i precari”. Stanno affossando la trattativa? “Io spero che si sia trattata di una svista, diciamo così, da parte di qualcuno che evidentemente non sa qual è la condizione del personale. Ci sono tecnici, operai, impiegati che non arrivano a 1500 euro”.

E il governo chiede sacrifici. “In Rai – dice Palese – non sono tutti direttori. Se c’è da tagliare va bene, su consulenze e appalti esterni c’è molto da fare”. Si riferisce per caso a qualche nuovo programma? A Giletti o Monteleone? “Non ho i conti in mano e non so quanto costano. Non parlo dei singoli ma se c’è un prodotto che fa l’un per cento è un problema. Il giovedì sera i talk su Rai 2 non funzionano, lo abbiamo visto negli scorsi anni con Nicola Porro o Ilaria D’Amico: se ci metti una partita di Serie C fa il triplo degli ascolti, anche più. Insomma, si può anche sperimentare ed è giusto, ma va fatto in seconda serata, con i criteri del caso”.

Torniamo ai tagli: questa volta, per una volta, siete in sintonia con Usigrai, la sinistra di Viale Mazzini. E’ il miracolo di Giorgetti e Meloni? “Non è questo il punto”, risponde il segretario. “A marzo per esempio abbiamo fatto insieme lo sciopero del Giornale Radio, è riuscito con un’adesione del 95 per cento. Ma se invece, come accaduto altre volte, qualcuno ha la pretesa di rappresentare il 100 per cento dell’organico Rai, mentre ne rappresenta solo la metà, è chiaro che non funziona”. Proverete a fare fronte comune contro la legge di Bilancio? “Anche sulla riforma della Rai si può fare. Se l’Usigrai vuole fare una battaglia, trovando una piattaforma comune, noi siamo pronti. Ma a una condizione”. Quale? “Che sia una battaglia davvero sindacale e non politica. Niente strumentalizzazioni”

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