Pittura e lezioni di vita. Anche grazie a Cairo

Dall’ultima edizione del premio dedicato ai giovani talenti dell’arte emerge l’esigenza di mantenersi misurati in un mondo ricco di scorciatoie: un “raggio” che Giulia Mangoni dipinge con saggezza e bellezza, tanto da far sperare bene per il futuro

La pittura è viva, grazie a Dio, alla Musa, al Demone, all’Amore, e un poco perfino grazie a Umberto Cairo. L’ultima edizione del Premio Cairo dedicato ai giovani talenti ha presentato come sempre un ventaglio di linguaggi artistici ma la pattuglia dei pittori era particolarmente nutrita e ispirata: Chiara Calore, Emilio Gola, Pietro Moretti, Vera Portatadino, Carlo Alberto Rastelli, Adelisa Selimbasic, Maddalena Tesser… Oltre ai colori ho ammirato i pensieri, l’intelligenza, per esempio il quadro di Giulia Mangoni è addirittura una lezione di vita, direi fra Orazio e Cristina Campo. L’eccellente pittrice di Isola del Liri mi ha spiegato di averlo dipinto “per parlare dello sforzo di mantenersi misurati in un mondo pieno di stimoli, di scorciatoie. Si intitola Radius, raggio, perché la linea retta taglia il cerchio e in un clima di pluralità immensa ancora credo nel progresso lineare. C’è una strada giusta ed è una sola”. Di fronte a tanta saggezza sono rimasto di stucco, di fronte a tanta bellezza mi si è allargato il cuore. Siccome finché c’è pittura c’è Italia e c’è speranza.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l’ultimo è “La ragazza immortale” (La nave di Teseo).

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